City Life Magazine 17 | Page 41

Sensori intelligenti per edifici intelligenti È stata la stretta collaborazione con il mondo universitario a consentire a Filippetti di compiere il passo più importante, e forse decisivo, verso il mondo della Building Automation. L’integrazione nel Gruppo di Smart Space, spin-off dell’Università Politecnica delle Marche, permette qualche anno fa a Filippetti di completare le sue competenze software con solide expertise in ambito hardware. In particolare, Smart Space porta in Filippetti una tecnologia sensoristica di ultima generazione che, grazie a un innovativo metodo di georeferenziazione, dischiude all’azienda nuove modalità di approccio verso il mondo della sicurezza, del controllo accessi, del monitoraggio energetico, del comfort ambientale, finanche del tracking di oggetti e persone. Caratteristica quest’ultima che, ad esempio, può consentire agli RSPP di fare l’appello digitale via smartphone in caso di raduno nei punti di raccolta o di verificare se i lavoratori stiano indossando correttamente i necessari DPI sul luogo di lavoro (ad esempio caschetto e occhiali protettivi in cantiere o su una catena di montaggio). Il sistema di localizzazione utilizzato dai sensori, attualmente commercializzati con il marchio Evolvea, società del gruppo Filippetti, non utilizza la classica tecnologia GPS, bensì la tecnologia Smart Space, che si avvale di una serie di riferimenti - in gergo tecnico denominati ‘boe’ – che consentono di identificare la posizione del dispositivo in uno spazio 3D con una precisione che può spingersi fino al centimetro. Dunque alla misura della grandezza monitorata (una temperatura, una intensità luminosa, un contatto aperto o chiuso ecc.) il sensore abbina l’accurato rilevamento della posizione spaziale, il che lo rende adatto a una molteplicità di impieghi, tra cui l’assistenza di persone con mobilità ridotta o il monitoraggio di pazienti in strutture ospedaliere. Ampia libertà di configurazione L’architettura di sistema, che può anche vedere l’impiego di migliaia di sensori, non pone vincoli di cablaggio o di configurazione. La topologia della rete è infatti di tipo mesh e al suo interno trovano posto una serie di ripetitori wireless verso un access point, il quale ha il compito di trasferire a un data center, via cloud, le informazioni acquisite per renderle disponibili ad agli applicativi verticali. Più sensori Evolvea possono inoltre essere configurati per formare supersensori, consentendo così agli sviluppatori di creare ‘sensori virtuali’ caratterizzati da logiche complesse e completamente personalizzate. L’idea dell’edificio supertecnologico concepito da Filippetti fa leva sui concetti appena descritti di sensoristica evoluta e di architettura smart. È in questo contesto che è nata e si è sviluppata la collaborazione con Beckhoff, partita alcuni anni fa nell’ambito di un progetto di controllo varchi e successivamente evoluta in un’applicazione per la gestione integrata di infrastrutture complesse. Come ci spiega Roberto Larghetti, Solution Architect di Filippetti S.p.A., “per le sue caratteristiche di affidabilità, flessibilità e completa apertura ai più disparati protocolli di comunicazione, l’architettura PC-based di Beckhoff si è dimostrata la soluzione più adatta per assolvere alle funzioni di access point ed elaborazione logica dei segnali provenienti dalla rete di sensori distribuiti”. Hardware, software e comunicazione: tutto è standard “L’impiego della piattaforma PC-based di Beckhoff in sostituzione delle tradizionali logiche PLC ci ha consentito di compiere un decisivo passo in avanti”, racconta Larghetti. La CPU attualmente utilizzata è un CX8090 in ambiente Windows CE, che si avvale di un client MQTT, un protocollo di messaggistica leggero che