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CITY LIFE MAGAZINE N.15
spreco, maggior efficienza rispetto al sistema
attuale.
Porre in essere questo dialogo non rappresenta
solo un “capriccio” dei produttori ma il futuro
dell’impiantistica, la condivisione dei dati e la
connessione tra reti è fondamentale per evitare
sovrapposizioni tra gli impianti e il relativo spreco
di risorse energetiche.
Il vostro approccio è quello di predisporre
una regia unica atta a mettere a disposizione
tecnologie innovative e imparare a gestirle?
D.C. Esatto, lavoriamo cercando di coordinare le due realtà associative, la pratica
di cantiere edilizio con quella normativa. Presi singolarmente i nostri prodotti sono
di ottima qualità, ma per arrivare all’eccellenza devono potersi integrare e lavorare
come un solo sistema, non soltanto devono essere integrati, ma anche monitorati
con una sensoristica dedicata che consenta un controllo punto/punto in grado
di gestire, manutenere e intervenire in tempo reale sul singolo elemento, evitando
sprechi e consumi fuori controllo. Un lavoro complesso e paziente.
In questa fase evolutiva delle tecnologie, gli installatori quanto rischiano
di essere l’anello debole della catena, soprattutto in termini di visione
d’insieme?
D.C. Purtroppo lo sono, anche se come Associazioni stiamo effettuando
formazione continua presso le aziende associate e queste a loro volta alla rete dei
loro installatori. Qui torniamo al punto precedente: la normativa. Noi come ANIE/
ANIMA possiamo formare e informare gli operatori, ma se i regolamenti rimangono
disomogenei e diversi da regione a regione – e fino a quando non si pervenga a
una normalizzazione delle regole – la nostra diventa un’attività molto impegnativa.
Un altro grande problema che stiamo riscontrando è la carenza di formazione
commerciale, soprattutto da parte di piccole o micro imprese artigiane. Queste
ultime fanno fatica a vendere i nuovi prodotti e a proporli ai clienti finali, al contrario
sono bravissime a livello pratico.
Dal punto di vista commerciale non sanno comunicare in modo adeguato e corretto
i vantaggi delle nuove tecnologie, non sono consulenti energetici, sono solo
installatori. Al contrario le imprese più grandi hanno dei tecnici interni e possono
permettersi di acquistare gli strumenti per una pre-valutazione del risparmio. In
questo caso si parla di realtà medio o medio/grandi, la vera sfida sarà quella
di portare anche i piccoli artigiani a questi livelli di informazione, preparazione e
consapevolezza commerciale.
A.D. Come è stato detto l’alto livello di preparazione tecnico/pratica degli installatori
italiani è strettamente correlato alla presenza di aziende manifatturiere e produttive,
che ritengono un fattore decisivo la formazione e informazione della propria rete
di operatori.
La formazione pratica degli installatori è un dato di fatto, ma come farli
crescere commercialmente? Seguirli sulla formazione per fornire loro
una visione d’insieme in modo che possano convincere il cliente finale,