TAVOLA ROTONDA
professionisti. Vogliamo portare a un’omogeneizzazione e integrazione di tutte le
normative per agevolare sia l’operatore sia il produttore. È un lavoro complesso,
ma deve essere fatto per evitare inutili complessità e distorsioni dannose per il
Sistema Italia. Per nostra fortuna l’Europa sta redigendo e diffondendo normative
unitarie che saranno di grande aiuto, ma ancora una volta in Italia i tempi vengono
dilatati, dalla politica, al limite massimo consentito. Se fino a qualche anno fa
eravamo in una posizione di leadership anche normativa, ora stiamo gestendo la
situazione “rincorrendola” e questo rischia di metterci in mora, oltre che rallentarci.
L’ISE sta predisponendo delle linee guida generali che accolgono buona parte
delle indicazioni europee. Al momento ci troviamo in una sorta di limbo normativo,
di zona intermedia in cui esistono le regole ma le informazioni devono ancora
arrivare agli operatori finali, i quali si trovano nella scomoda situazione di vantare
tecnologie nuove e prestanti, ma di confrontarsi con linee guida non adeguate.
Questo genera un rallentamento dei processi innovativi e di business. Un buco
normativo importante che blocca e rallenta l’operatività di progettisti e operatori.
Qual è il soggetto di riferimento per la gestione di queste tematiche, il
MISE o il Ministero dell’Ambiente?
D.C. Sono gestite di concerto da entrambi i soggetti, coinvolti nell’approvazione
delle linee guida generali.
Come ANIE e ANIMA siete stati coinvolti in
questi tavoli tematici?
D.C. Come ANIE e ANIMA la collaborazione
congiunta è una novità assoluta, ma
singolarmente siamo stati coinvolti e interpellati
per la stesura del documento, ognuno per
le proprie competenze e tecnologie. Il grande
vantaggio del nuovo sistema di regole è
rappresentato dal fatto che mette d’accordo
tutti su alcuni principi e norme fondamentali,
che semplificano la realizzazione degli impianti
e in particolare sulla valutazione energetica degli
edifici che con il precedente sistema risultava
non solo irrazionale ma anche disomogenea.
Un edificio A+ a Bolzano e uno in Toscana
seguivano processi valutativi diversi. Distonie di
valutazione che portano all’impiego di tecnologie
obsolete, rese affidabili dalla pratica, a scapito
delle più recenti che non hanno parametri di
utilizzo chiari, omogenei e certi. Questo porta
l’utente, a un falso risparmio, dato da una spesa
iniziale inferiore, ma che col tempo torna a
crescere per l’obsolescenza della tecno