City Life Magazine 15 | Page 63

TAVOLA ROTONDA professionisti. Vogliamo portare a un’omogeneizzazione e integrazione di tutte le normative per agevolare sia l’operatore sia il produttore. È un lavoro complesso, ma deve essere fatto per evitare inutili complessità e distorsioni dannose per il Sistema Italia. Per nostra fortuna l’Europa sta redigendo e diffondendo normative unitarie che saranno di grande aiuto, ma ancora una volta in Italia i tempi vengono dilatati, dalla politica, al limite massimo consentito. Se fino a qualche anno fa eravamo in una posizione di leadership anche normativa, ora stiamo gestendo la situazione “rincorrendola” e questo rischia di metterci in mora, oltre che rallentarci. L’ISE sta predisponendo delle linee guida generali che accolgono buona parte delle indicazioni europee. Al momento ci troviamo in una sorta di limbo normativo, di zona intermedia in cui esistono le regole ma le informazioni devono ancora arrivare agli operatori finali, i quali si trovano nella scomoda situazione di vantare tecnologie nuove e prestanti, ma di confrontarsi con linee guida non adeguate. Questo genera un rallentamento dei processi innovativi e di business. Un buco normativo importante che blocca e rallenta l’operatività di progettisti e operatori. Qual è il soggetto di riferimento per la gestione di queste tematiche, il MISE o il Ministero dell’Ambiente? D.C. Sono gestite di concerto da entrambi i soggetti, coinvolti nell’approvazione delle linee guida generali. Come ANIE e ANIMA siete stati coinvolti in questi tavoli tematici? D.C. Come ANIE e ANIMA la collaborazione congiunta è una novità assoluta, ma singolarmente siamo stati coinvolti e interpellati per la stesura del documento, ognuno per le proprie competenze e tecnologie. Il grande vantaggio del nuovo sistema di regole è rappresentato dal fatto che mette d’accordo tutti su alcuni principi e norme fondamentali, che semplificano la realizzazione degli impianti e in particolare sulla valutazione energetica degli edifici che con il precedente sistema risultava non solo irrazionale ma anche disomogenea. Un edificio A+ a Bolzano e uno in Toscana seguivano processi valutativi diversi. Distonie di valutazione che portano all’impiego di tecnologie obsolete, rese affidabili dalla pratica, a scapito delle più recenti che non hanno parametri di utilizzo chiari, omogenei e certi. Questo porta l’utente, a un falso risparmio, dato da una spesa iniziale inferiore, ma che col tempo torna a crescere per l’obsolescenza della tecno