City Life Magazine 15 | Page 27

ARTICOLI I l nuovo decennio nel settore energetico italiano è stato spettatore di una serie di radicali trasformazioni, dall’evoluzione della tipologia di fonti di approvvigionamento, passate dagli idrocarburi classici verso le nuove rinnovabili, alla radicale caduta dei consumi, soprattutto quelli industriali, dall’operatività borsista del mercato italiano sempre più agganciato a quello europeo, alla drammatica perdita di posti di lavoro, che quasi certamente non torneranno più ai livelli occupazionali precrisi. L’attuale stadio di questo lungo processo si concentra sempre più sull’acquisizione e la gestione delle informazioni inerenti i flussi di energia. Il mercato italiano è ormai da tempo in overcapacity ed essendo l’energia elettrica un bene indifferenziato, le possibilità di conquistare nuove fette di mercato si assottigliano oltremodo, considerata anche la sostanziale pigrizia del consumatore energetico a differenza di quello telefonico, a cambiare fornitore. Quindi l’opportunità, forse ultima, di far breccia nelle abitudini di consumo degli utenti non è di lavorare sulla qualità dell’offerta, bensì di profilare la stessa sulle necessità del singolo compratore. In altre parole, il mercato dell’energia si va sempre più connotando come un mercato dei servizi energetici, nel quale il consumatore sarà via via più proattivo e sempre meno soggetto meramente subordinato (il caso limite era rappresentato dal mercato con monopolista pubblico, dove ogni aspetto, a partire dal prezzo finale di vendita, è prefissato). Nella nuova realtà, invece, l’utente diverrà egli stesso attore di primo piano, arrivando a scegliersi la tipologia di fonte energetica di cui servirsi, utilizzando il parco impianti a lui più conveniente e, in un futuro non lontano, andando anche a partecipare in prima persona alla produzione e vendita di energia, nelle varie forme vettoriali in cui questa si offre: carburante, calore, elettricità. E il mercato dei servizi energetici si indirizzerà, secondo una tendenza comune un po’ a tutti i mercati, verso la personalizzazione del prodotto, operazione che richiede la 27