City Life Magazine 14 | Page 9

TELECONTROLLO P rimo maggio 2015 finalmente ha preso il via Expo a Milano, un evento planetario da cui, come italiani, speriamo di trovare nuovo slancio per la nostra economia. Un’occasione che durerà sei mesi e che dovrebbe favorire la visita del nostro Paese da parte di diversi milioni di cittadini stranieri. Già da tempo si scommette sui numeri e sulle nazioni che invieranno più visitatori. Onestamente non voglio entrare in questi giochi previsionali, preferisco puntare l’accento su quello che questa EXPO può lasciare sia ai visitatori sia alla città che la ospita. A questo proposito mi piace ricordare che non è la prima volta che Milano è sede dell’esposizione universale. La prima volta è stato nel 1905, o meglio doveva essere in quell’anno, ma di fatto l’inaugurazione venne rimandata all’anno successivo. Ecco dirà qualcuno, anche 100 anni fa eravamo in ritardo. In questo caso sarebbe più corretto parlare di un posticipo legato al fatto che si decise di aprire l’EXPO in concomitanza alla inaugurazione del traforo transalpino del Sempione. Quindi unica volta (finora) nella storia EXPO non si svolse in un anno dispari, a chiusura di un lustro, ma un anno dopo. Considererei questo precedente solo una curiosità, un modo per risultare diversi, per uscire dai soliti canoni. Mi sembra invece interessante rammentare cosa ci è rimasto di quella esposizione. Per aiutarci a identificare la struttura, l’unica, rimasta di quell’edizione, vale ricordare che la sede di EXPO 1906 fu il Parco Sempione e l’area adiacente. La costruzione realizzata allora è l’Acquario Civico che si trova in prossimità di Lanza, una struttura liberty che ha mantenuto un ruolo importante