CITY LIFE MAGAZINE
futuri altri eventi e che fosse
l’occasione per diffondere
idee innovative e anche
buone pratiche realizzative.
Per fare degli esempi, gli
organizzatori dell’evento
milanese hanno posto grande
attenzione alla gestione delle
emissioni di CO2 in atmosfera,
cosa questa che ha voluto
dire considerare i temi
dell’efficienza energetica, delle
compensazioni ambientali e
dell’impronta ecologica sia
della fase realizzativa sia dei
sei mesi di esposizione. Altro
esempio: Expo2015 ha voluto
che l’evento si basasse sulla
cosiddetta “circular economy”
per quanto riguarda la scelta,
il recupero, il riciclo e il riutilizzo
dei materiali impiegati e che vi
fosse un sistema di gestione
del mega evento basato sulle
certificazioni Iso (20121 e
14064) e sul “Global reporting
initiative”.
Per raggiungere questi
obiettivi di sostenibilità, tutti
quanti misurabili, la società
ha preteso che gli appaltatori,
i fornitori e i partecipanti
seguissero precisi requisiti
tecnici, regole e linee guida
e che tutto ciò rientrasse
nei contratti di gara sia delle
forniture sia delle realizzazioni.
Per essere più precisi, nella
cosiddetta operazione di
“circular economy” dei materiali
di ingresso, del loro riuso e
riciclo, l’organizzazione tecnica
di Expo si è dotata di linee
guida per la progettazione
“selfbuilt”, cioè della
realizzazione dei padiglioni
dei paesi partecipanti, per
gli acquisti verdi, per gli
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