FUEL POVERTY
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Lampade solari
fai-da-te per le
popolazioni off-grid
Alessandro Seregni
via più breve per fare luce negli ambienti
domestici è il cherosene, sostanza
altamente tossica, specialmente quando
viene bruciata. Come è emerso da una
recente ricerca dell’Università di Berkeley,
respirare giornalmente le esalazioni di
questa sostanza corrisponde a fumare
l’equivalente di 40 sigarette. Secondo le
stime del Global Burden of Disease Study
(2012) sono almeno 2 milioni i decessi nel
mondo per malattie legate all’inalazione di
fumi nocivi derivanti dalla combustine di
biomasse o idrocarburi (per illuminazione,
cottura dei cibi o riscaldamento). Oltre
ai danni alla salute il cherosene ha un
impatto sull’economia domestica di queste
popolazioni. I 2-3 dollari a settimana spesi
per il suo acquisto vanno ad incidere molto
negativamente (anche oltre il 20%) sulle
magre entrate di famiglie già povere.
Infine, i circa 77 miliardi di miscele
liquide (di cui la maggior parte è proprio
cherosene) bruciate nel mondo ogni anno
hanno impatti negativi anche sull’ambiente,
con l’immissione nell’atmosfera di
tonnellate di CO2 (spesso nei cieli di realtà
urbane già pesantemente colpite da
problemi di inquinamento atmosferico).
Per diffondere questa semplice ma efficace
tecnologia, LEDSafari ha organizzato
incontri in Kenya, Tanzania e India, con
l’obiettivo di spiegare e nel contempo
“formare” le persone del luogo sulla
realizzazione e utilizzo di queste lampade.
Un’operazione resa ancora più interessante
dalla scelta di non registrare il brevetto,
in mani