City Life Magazine 10 | Page 60

60 CITY LIFE MAGAZINE N.10 Basti pensare che nel piano “libera il tombino”, messo in campo a settembre, ottobre e novembre per la disostruzione di 25mila caditoie, abbiamo imposto alle aziende che operavano sulla rete di fornire la geolocalizzazione degli interventi, in modo da poter monitorare che il lavoro fosse svolto bene. Ma, accanto alla tecnologia, servono gli investimenti. Molti degli interventi per abbassare il rischio idrogeologico, sono oggi bloccati da quel Patto di Stabilità che spesso per i Comuni si trasforma in Patto di Immobilità. Sembra delinearsi un processo di lungo corso, che se si realizzasse sarebbe eccezionale se confrontato col panorama medio italiano, affetto da una cronica mancanza di liquidità e quindi di investimento. Peraltro, il progetto vedrebbe la partecipazione congiunta ed ordinata, delle amministrazione pubbliche con soggetti privati. Come riuscire a gestire questo complesso connubio in modo duraturo? Attraverso quelli che io chiamo “i pensieri lunghi”. Uscendo da una logica di emergenza ed entrando in un’ottica di programmazione: almeno per una volta, si prova ad anteporre la progettazione sull’adattamento, la pianificazione sulla modifica, in un contesto, come quello urbano di Roma, che di stratificazioni ne ha subite innumerevoli nel corso della sua storia millenaria. Lo sforzo, specie considerando le disponibilità finanziarie attuali, che l’Amministrazione Capitolina sta’ ponendo in atto è dunque quello di passare dalla contingenza del quotidiano per accedere permanentemente al livello di previsione. Avere, dunque, una “vision” del futuro che ci consenta di lavorare per le prossime generazioni, per i nostri bambini e i nostri nipoti, per quella generazione di cittadini del domani che già oggi conosce la gestualità del touch screen ancor prima di imparare a parlare.