70
CITY LIFE MAGAZINE N.9
Interazione uomo-computer e nuove tecnologie:
gli ultrasuoni tattili
La start-up Ultrahaptics si è posta come mission quella di dare all’operatore la sensazione e la tattilità del gesto nella realtà virtuale
in modo assolutamente realistico, utilizzando onde a ultrasuoni, questo permette di far
sentire la sensazione di toccare superfici e
oggetti virtuali con le mani reali. Tom Carter,
cofondatore con Mike Fraser, di Ultrahaptics sostiene che questa tecnologia potrebbe
migliorare l’interazione con interfacce touch-free, come quelle abilitate su Kinect di
Microsoft o il Leap Motion’s device, il sistema permette di riflettere le onde di pressione
dell’aria attorno alla mano, fino a creare sensazioni diverse su ogni sua parte. “Ti senti
effettivamente come se stessi interagendo
con un oggetto ed è possibile ottenere un
feedback tattile immediato” sostiene Carter.
Migliorando il software e la sua risoluzione,
le applicazioni potrebbero includere l’interazione con oggetti in movimento, ad esempio nei giochi in realtà virtuale o migliorare la
navigazione Internet per non vedenti, proiettando la sensazione dei caratteri Braille sulle
loro dita. Carter è convinto che i primi prodotti che includono questa tecnologia saranno disponibili, sul mercato, nei prossimi
due anni. Una dettagliata documentazione
sul software che Ultrahaptics sta mettendo a
punto è in fase presentazione a Toronto alla
ACM CHI Conference on Human Factors in
Computing Systems.
In un primo esperimento nella matrice, composta da 64 trasduttori disposti in griglia 8x8,
gli ultrasuoni sono direzionati su venticinque
diverse parti della mano, questo per vedere
se i tester potessero individuare e percepire
differenze tra i diversi tipi di onde. In un secondo test, la matrice emetteva le onde a
ultrasuoni in linea di movimento continuo in
direzione della mano, per dare la sensazione della brezza, percezione confermata dai
partecipanti. Alla fine, afferma Carter, questo
metodo darà la netta sensazione di toccare, percepire corpi solidi e non i singoli punti
che li costruiscono. Chris Harrison, assistente professore di interazione uomo-computer
presso la Carnegie Mellon University, dopo
aver provato la tecnologia sperimentale di
Ultrahaptics, ammette che “Questo approccio aumenterebbe la sensazione di realismo
dei videogiochi e nella realtà virtuale. È sinceramente bizzarro, ma ha una grande potenzialità”.