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CITY LIFE MAGAZINE N.9
Sostanzialmente questi
dati di partenza rendono
il Paese del Sol Levante
non molto avvantaggiato
nell’installazione delle
FER a causa della
superficie destinabile,
non molto estesa, e delle
varie installazioni civili
e industriali. Né sono
particolarmente indicati gli
edifici tradizionali, sia per
i canoni architettonici sia
per gli standard antisismici,
come pure per le ore di
irraggiamento non molto
elevate: mediamente un
15-20% inferiore alle nostre,
a seconda delle zone
considerate. Infine non aiuta
la rete di trasmissione che
presenta delle peculiarità
uniche, come una
bipartizione di voltaggio su
tutto il territorio, ovvero una
magliatura estremamente
complicata, spesso confusa,
in molte zone non radiale,
che potrebbe soffrire
pesantemente degli sbalzi
di tensione e di carico che
un apporto massiccio di
rinnovabili causerebbe.
Però è anche vero
che l’eccezionale
concentrazione di aziende
industriali, spesso di
grandi dimensioni, nonché
l’ampia disponibilità di
tecnologie avanzate, ha
spinto ad effettuare una
duplice fondamentale
scelta, saggia e originale,
nell’organizzazione del
settore: impostare l’azione
della concorrenza in modo
da plasmare e progettare il
mercato, anziché subirne
i contro-effetti della libera
azione delle imprese,
consci dei limiti che le
installazioni di grandi
dimensioni comportano,
a cominciare dagli elevati
costi d’ingresso. Questo si
traduce nell’impostare la
concorrenza non solo fra
più soggetti, ma avendo
cura che siano dello
stesso segmento di filiera
e di simile grandezza,
senza peraltro escludere
“new entry” di diverso
business, purché
sempre proporzionate
alla forza finanziaria
del segmento di
destinazione.
La seconda
opzione riguarda il
meccanismo delle
tariffe e il tasso
di rimpiazzo delle
strutture, che si basa
sulle risorse finanziarie
disponibili nel singolo
anno. In questo modo
si prendono due piccioni
con una fava: si aggiorna
la tecnologia e non la si
paga a fondo perduto come
avviene in Italia, dove la
nuova installazione riceve
un finanziamento ventennale
senza obblighi di rinnovo,
né senza variazioni sulle
erogazioni future.
La Riforma fiscale post
Fukushima
Vediamo come si è andata
ad articolare la vicenda e
qual è stato l’insospettabile
esito. Il primo passo è
rappresentato dalla riforma
fiscale che è stata promossa