City Life Magazine 09 | Page 22

22 CITY LIFE MAGAZINE N.9 reagisce con il basalto, un tipo di roccia vulcanica; i ricercatori hanno dimostrato che, nell’arco di un anno, l’80% del gas ha reagito con il magnesio, il calcio e carbonato di ferro contenuto nella roccia e ha formato del calcare, che manterrebbe al suo interno la CO2. Le premesse sembrano essere promettenti, ma va considerato che il nuovo approccio richiederebbe grandi quantità di acqua, circa da 10 a 20 volte la massa di anidride carbonica, come sostiene Eric Oelkers, professore di geochimica acquosa presso l’University College di Londra. Inoltre Mark Zoback, professore dell’University of Stanford, teme che i terremoti possano causare delle fuoriuscite di gas dai siti di stoccaggio sotterraneo, vanificando gli sforzi e le risorse profuse per il raggiungimento dell’obiettivo. Un tema questo da risolvere ma dai costi ambientali attualmente troppo elevati. La terza relazione IPCC riferisce anche di altre tecnologie di rimozione di CO2, come l’utilizzo di materiali che la assorbano, ma in tal caso si creerebbe un secondo problema: quello di dove stoccare e depositare tali materiali impregnati di CO2. Lanciarli nello spazio? Depositarli sulla Luna? Usarli come combustibile? E in tal caso che tipo di rifiuto rilascerebbero? Grandi interrogativi cui cercare una risposta, ma la soluzione potrebbe essere anche peggiore del problema, se non parte di esso. Si troverà un rimedio solo cambiando i termini del paradigma, ma allo stato tecnologico attuale non sembra essere possibile, o accettabile in termini d’impronta ecologica. “A lungo termine è molto più conveniente evitare le emissioni, che rimuoverle” – sostiene Howard Herzog (Senior Research Engineer al MIT Energy Initiative) – Anche se tutte le emissioni di gas serra fossero fermate oggi, i gas che si sono già accumulati manterranno il riscaldamento dell’atmosfera per decenni, fino a quando il clima non arriverà a un nuovo equilibrio”. the basalt and formed a sort of limestone which would keep inside and doesn’t release the CO2 blown in at the beginning of the process. The premise seems to be promising, but it should be considered the new approach would require large amounts of water, about 10 to 20 times the carbon dioxide mass, this is the contention of Eric Oelkers ,Professor of Department of Earth Science at the University College London (UCL). In addition, Mark Zoback, Professor at the Stanford University, fears that earthquakes can cause gas leaks from underground storage sites, thwarting the efforts and resources expended to achieve the objective. The very high costs is a fundamental issue that needs to be solved because the current environmental costs are unsustainable for most. The third IPCC report also refers to other technologies for CO2 removal, such as using materials capable of absorbing it. Very interesting too, but it would create a second problem: