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Nuova chimica
dalla CO2
Nascono ogni giorno, ogni ora centinaia di
start-up, ma solo qualcuna arriva a risultati
degni di essere osservati con attenzione, soprattutto in questi mesi di agitazione transnazionale. Una di queste è la Liquid Lights
Chemicals di Monmouth, NJ che ha ideato,
processato e realizzato un metodo per impiegare la CO2 di scarto in ingredienti base per
la produzione di agenti chimici. Un sistema,
segreto nei suoi processi centrali, che permette e, sempre più permetterà, di liberarsi
dal fossile per la produzione e lo stoccaggio di materie prima plastiche (vedi schema
allegato). La compagnia stima che attualmente per produrre 1 tonnellata di agenti
chimici servono $600 di combustibile fossile
(gas naturale o petrolio), mentre con il nuovo trattamento del rifiuto gassoso il costo
scenda a $125. Circa 1/5 dei costi economici attuali, senza calcolare quelli ambientali,
difficili da stimare ma sicuramente incisivi e
determinanti nel lungo/lunghissimo periodo.
Joel Rosenthal (assistant professor University of Delaware) sostiene che “if they can
make ethylene glycol from CO2 with components kinetics and without using a ton of
energy, that’s potentially a very big deal”. E
molto probabilmente lo sarà, i maggiori partner della nuova azienda del NJ c’è una tra
le multinazionali più potenti del pianeta, la
BP Ventures. Se una delle “sette sorelle del
petrolio” ci crede e investe, significa che la
strada aperta ha un importante futuro, per il
pianeta azzurro.
La nuova app Android per il Moto360
In estate arriverà il nuovo, atteso e ricercato, mobile devices, la frontiera tra tecnologia e uomo viene spinta un passo avanti
verso la completa, costante connessione e
condivisione della nostra vita con il mondo
che ci circonda. Dopo aver passato il test
più importante, il cosiddetto fashion test l’inedito Moto360 entrerà nel nostro quotidiano. Le app definite per lo smart watch includeranno un trip planner e speed-reading
email service, quest’ultimo permetterà una
veloce prima lettura della posta elettronica
e uno stoccaggio in uno speciale folder del
proprio smartphone. La creazione di nuove
app è conseguente allo studio di una piattaforma dedicata, nella quale Google conta molto, tanto da spingersi a credere che
altri produttori di smart watch lo useranno
per i propri prodotti. Le prestazioni dello
smart watch si estendono anche al recente sviluppo di Google Now con l’integrazio-
ne del voice-driven
personal assistant
(assistente personale a guida vocale), al contrario di
tutti i mobile devices Moto360 non
avrà telecamere, come conferma Jim Wicks
(team leader designer): “We did not see it
as essential”. Un’affermazione coraggiosa
e molto impegnativa, in un mondo sempre
più selfie, non considerare essenziale la ripresa video è un’ulteriore sfida alle convenzioni. Anche la super tecnologia è, alla fine,
convenzionale. Con questo affascinante accessorio la “guerra di posizione” tra Apple e
Samsung riprende senza esclusione di colpi, con l’arrivo del Moto360 l’azienda asiatica mette all’angolo il colosso americano.
Quale sarà la prossima mossa? Una partita
a scacchi lenta e appassionante.