City Life Magazine 08 | Page 67

ACCESSO ALL’ENERGIA FUEL POVERTY centro come al sud d’Italia. Tuttavia, non esiste un’azione a livello nazionale (ma nemmeno locale) di una certa forza e coerenza in grado di mettere a fuoco il problema e la sua dimensione e di porre in essere azioni di contrasto. L’Europa, dopo alcune indagini, a livello di gruppi di Paesi, ha dato vita nel 2011 al Fuel Poverty Network, che ha come obiettivi porre attenzione e far crescere la consapevolezza intorno a questo problema a livello comunitario. Ma come si interviene per superare o almeno ridurre la gravità del fenomeno? Sicuramente non ci si può fermare ai sussidi in denaro erogati da enti pubblici o ad interventi caritatevoli delle singole associazioni di volontariato. Misure di questo tipo possono tamponare e trovare soluzioni – e solo temporanee – per un numero limitato di casi. Fondamentale, invece, è intervenire in maniera duratura su una delle radici del problema. Se ridurre i prezzi del carburante può essere un’azione troppo complessa da mettere in pratica (per le implicazioni che porta con sé), allora la via migliore è quella di rendere più efficienti le abitazioni. Sostituzione di vecchi infissi, interventi di coibentazione, sostituzioni di caldaie e scaldabagni, installazione di sistemi che sfruttano le energie rinnovabili: una casa che disperde meno è una casa che necessita di meno calore per essere riscaldata (oltre a essere più confortevole e ambientalmente più sostenibile). Torniamo al Regno Unito. Di 67 recente il governo scozzese ha stabilito che – per il biennio 2014-2015 – utilizzerà una parte del denaro proveniente dal Home Energy Efficiency Programme for Scotland, per migliorare l’efficienza energetica di appartamenti o edifici di famiglie in difficoltà economica. Si tratta di
un fondo di 60 milioni di sterline (circa 72 milioni di euro) per la maggioir parte a disposizione dei cosiddetti Council (aree amministrative in cui è divisa la Scozia) mentre, per la parte restante, delle autorità locali. L’iniziativa rientra in un programma più ampio di lotta alla fuel poverty che vede proprio nell’efficientamento degli edifici la risposta più seria a questo fenomeno con un piano di finanziamenti di oltre 250 milioni di sterline (circa 298 milioni di euro) da realizzare in tre anni.