City Life Magazine 08 | Page 65

FUEL POVERTY Non riuscire a pagare le bollette energetiche o dover impiegare una quantità consistente delle proprie entrate mensili per saldarle, essere costretti a vivere in abitazioni mal riscaldate e poco illuminate per risparmiare sulle utenze, avere le forniture di luce, gas e riscaldamento tagliate per morosità... Queste sono alcune delle caratteristiche che fanno rientrare all’interno di una condizione di “fuel poverty”. Tuttavia, nonostante i contorni del fenomeno siano chiari, non esiste una definizione univoca e condivisa a livello internazionale della Fuel Poverty. In Gran Bretagna, per esempio, l’hanno modificata l’anno scorso. Fino all’agosto del 2013 una famiglia si trovava in una condizione di fuel poverty quando spendeva “più del 10% del proprio reddito disponibile per i propri bisogni di energia, compreso l’utilizzo degli elettrodomestici, e per dotare la propria abitazione 65 di un sufficiente livello di comfort e di salubrità”. Oggi un nucleo familiare rientra nella condizione di fuel poverty se spende per l’energia una cifra superiore alla media nazionale e se ciò che le rimane in tasca dopo il pagamento delle bollette la pone sotto la soglia ufficiale di povertà. Un cambio di prospettiva che ha generato polemiche. Gli oppositori al governo Cameron e alcune associazioni di volontariato, che si occupano delle fasce più deboli della