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ne è un chiaro esempio.
Temi di estrema attualità messi a fuoco da uno
studio promosso dalla Fondazione EnergyLab
e pubblicato da Ediplan Editrice. In particolare
la ricerca si concentra sull’Italia, evidenziando
la necessità che il nostro Paese ha di puntare
sull’efficienza energetica.
“L’attenzione europea al tema dell’efficienza
– afferma il professor Luigi De Paoli,
coordinatore dello studio – non poteva non
riverberarsi anche sulla politica energetica
nazionale”. Non a caso “la SEN (Strategia
Energetica Nazionale) – continua De Paoli
– che costituisce il primo documento
onnicomprensivo di politica energetica
approvato da un governo italiano dopo
25 anni, ha messo al primo posto tra le
sette priorità d’azione proprio l’efficienza
energetica”.
L’Italia ha, infatti, una dipendenza energetica
dall’estero tra le maggiori al mondo,
con oltre l’85% di approvvigionamento
(di gas, petrolio e anche elettricità) con
l’aggravante di un problema di sicurezza
degli approvvigionamenti e di bilanciamenti
economici con altri Paesi. Come spiega Silvio
Bosetti, direttore generale della Fondazione
EnergyLab “la situazione è strutturale e
inconsueta, fonte delle ben note ripercussioni
economiche e sociali, non facilmente
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mitigabili. Un’anomalia che assume aspetti
anche grotteschi”. Quindi “importiamo
elettricità dall’estero pur avendo il doppio
di potenza installata rispetto al fabbisogno;
abbiamo gli impianti termoelettrici con le
tecnologie più performanti del mondo ma
li facciamo funzionare la metà delle ore;
abbiamo riempito ampi spazi di terreni con
il fotovoltaico (come nessuno al mondo) ma
riversando sulle utenze domestiche i costi
ingenti per remunerare gli investimenti, cioè
importazioni di tecnologie straniere”. Inoltre,
“le nostre imprese pagano l’energia elettrica il
30% in più della media europea pur avendo la
possibilità di scegliere un mercato dei fornitori
competitivo e ampio; abbiamo i costi altissimi
ma siamo oltretutto permanentemente
aggravati da una fiscalità oppressiva
sui prodotti energetici, a cominciare dai
carburanti; non si riesce a tirare su nuovi
tralicci anche se la rete di trasporto elettrico
non consente di far circolare meglio l’energia e
non collega alcune zone del Paese”.
Dunque è tanto necessario quanto
vantaggioso perseguire gli obiettivi
dell’efficienza energetica per i benefici che
può apportare a diversi livelli. A partire
dall’ambiente, per passare alle imprese e alle
famiglie, fino ad arrivare alla qualità di vita e
alla crescita economica e sociale.