City Life Magazine 08 | Page 38

38 CITY LIFE MAGAZINE N.8 Efficienza energetica: uno studio ne analizza le caratteristiche Alessandro Seregni Vantaggi e necessità. Sono forse questi i motori più potenti che stanno alla base dell’adozione di politiche di efficienza energetica. In Europa si è cominciato a parlare di efficienza energetica a seguito dello choc petrolifero del 1973, quando i Paesi industrializzati e i loro abitanti scoprirono – nel modo più diretto e improvviso – che l’energia (e la sua principale fonte, il petrolio) non era né così abbondante né così sicura né così a buon mercato come avevano sempre creduto. Un episodio che fece sentire le società dell’epoca un po’ più deboli e vulnerabili. Come reazione, l’allora Comunità europea stilò un documento in cui, oltre al varo di una strategia energetica comune, si auspicava anche un uso “più razionale ed efficiente dell’energia” in maniera da arrivare a una sempre minore dipendenza dalle fonti fossili ed essere al riparo dalle turbolenze politiche delle zone del mondo da cui provenivano in maggior quantità. Già all’epoca, al concetto di efficienza era stato affiancato anche il tema della ricerca di fonti energetiche alternative in grado di ridurre l’incidenza del petrolio nel mix energetico (sebbene nel 1973 si pensasse soprattutto all’opzione nucleare). Si trattava, comunque, di un nuovo approccio alla politica energetica, in particolare per realtà come il nostro Paese, energeticamente povere di fonti fossili e, pertanto, fortemente legate all’approvvigionamento dall’estero, con tutte le conseguenze negative che questo comporta sia a livello economico (di costo dell’energia) sia politico-strategico. Dal documento del 1973 sono passati più di quaranta anni. Anni in cui l’interesse per il tema dell’efficienza energetica non è cresciuto in maniera costante. Per molto tempo sopito, ha ripreso forza e vigore solo negli anni Duemila, quando un soggetto politicamente più coerente come l’Unione europea (almeno rispetto alla CEE degli anni Settanta) ha deciso di puntarvi in maniera netta, ponendo ai suoi membri degli obiettivi via via più ambiziosi. Nel frattempo, fattori come l’incertezza sulle riserve petrolifere e le nazioni che le detengono in maggiore quantità, la consapevolezza che i combustibili fossili non potranno sostenere e soddisfare la crescente domanda energetica futura, gli allarmi sull’inquinamento e il climate change, oltre alla crescita dei prezzi per l’energia, hanno condotto a prendere provvedimenti di una certa forza. La politica europea del 20-20-20 con lo specifico obiettivo da parte dei governi ad arrivare a un 20% di risparmio energetico