ACCESSO ALL’ENERGIA
Secondo recenti indagini, il
90% dei nomadi che hanno
installato SHS sulle proprie
tende si serve di un telefono
cellulare e il 70% dichiara di
aver aumentato la produttività
della propria attività.
Non bisogna poi trascurare
i riflessi positivi sulla salute
dei singoli e su quella più
in generale dell’ambiente
che li circonda. Non più
candele, lanterne o generatori
diesel pericolosi, insalubri
e costosi, specialmente
perché utilizzati all’interno
di spazi chiusi e mal areati.
Ma nemmeno emissioni di
gas serra in un Paese che –
soprattutto presso i grandi
centri urbani – comincia
ad avere seri problemi di
inquinamento atmosferico.
Ad Ulan Bator, la fredda
capitale della Mongolia (0° di
media tutto l’anno), legno e
carbone usati come principali
combustibili da riscaldamento
contribuiscono a rendere i
tassi d’inquinamento di 10
volte superiori alla media
mondiale.
Alcuni hanno visto in
questa operazione un
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ulteriore avanzamento della
globalizzazione e, dunque,
un altro passo verso la
cancellazione di specificità
a favore di una sempre
maggiore uniformazione.
Il dibattito, su questi temi,
potrebbe essere infinito.
Dati e sensazioni, tuttavia,
sembrano dire un’altra cosa,
ovvero che l’energia a portata
di mano non ha stravolto
i ritmi della vita nomade,
piuttosto l’ha facilitata,
rimuovendo alcuni ostacoli e
smussandone alcuni aspetti
negativi.