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CITY LIFE MAGAZINE N.7
Amburgo si progetta
come prima città
senza auto
La sfida è stata lanciata:
arrivare, entro 15-20 anni,
a uno spazio urbano dove
le auto sono escluse. Una
zona car free composta da
zone pedonali e ciclabili.
Si è impegnata a
perseguire questo
ambizioso obiettivo non
una piccola realtà urbana
di poche migliaia di
abitanti, ma la seconda più
popolosa città tedesca,
Amburgo.
L’amministrazione
comunale ha inaugurato un
progetto chiamato Grünes
Netz o Green Network,
ovvero la realizzazione di
una rete “verde” in grado di
collegare tutte le parti della
città. Si prevede che il 40%
della superficie cittadina
sarà composta da aree
verdi fra di loro raccordate
in maniera da formare un
continuum omogeneo.
Obiettivi a lungo termine e
motivazioni più legate alla
vita quotidiana, queste le
ragioni per una scelta così
radicale. Senza dubbio
si vuole contribuire – in
maniera fattiva – alla lotta
contro il riscaldamento
globale: negli ultimi 60 anni
la temperatura media ad
Amburgo si è alzata da 1,2
a 9 gradi Celsius, mentre il
livello del mare è salito di
oltre 20 centimetri (tuttavia
si teme che entro il 2100
crescerà di altri 30).
Inoltre, si desidera creare
le migliori condizioni di vita
per i cittadini: ambiente più
salubre, meno caotico, a
misura d’uomo. Tutto ciò
con lo sviluppo contestuale
di una serie attività di
svago e ritrovo facilmente
accessibili.
Se da un lato le aree verdi
limitano la costruzione
di nuovi edifici, non è da
sottovalutare il possibile
beneficio economico
che scelte di tal sorta
generano, specialmente
sulla tipologia di abitanti/
consumatori che attirano.
Il dottor Sven Schulze,
analista presso l’Istituto
di Amburgo di Economia
Internazionale (HWWI)
nota come le città “bike”
(o “pedestrian”) “friendly”
hanno una migliore
capacità di attrarre persone
di istruzione medio-alta e
qualificata.
Amburgo è sicuramente
un esperimento radicale,
ma non unico. Altre città in
Europa stanno lavorando
per trovare forme di
mobilità sostenibili e
alternative all’automobile
collegando vari settori della
città con piste ciclabili o
aree pedonali. Le nuove
direttrici di traffico non
sono solo pensate per
unire zone centrali o per
andare dalla periferia al
centro, ma anche per
diventare circonvallazioni
alternative – veri e propri
anelli verdi – a quelle
tradizionali oggi solcate
dalle auto. È sufficiente
pensare a Copenhagen con
il progetto di costruzione
di 26 “superstrade” per
le due ruote a pedali,
cuore del programma di
mobilità cittadino, in vista
dell’obiettivo di carbon
neutrality entro il 2050.