City Life Magazine 07 | Page 48

48 CITY LIFE MAGAZINE N.7 Amburgo si progetta come prima città senza auto La sfida è stata lanciata: arrivare, entro 15-20 anni, a uno spazio urbano dove le auto sono escluse. Una zona car free composta da zone pedonali e ciclabili. Si è impegnata a perseguire questo ambizioso obiettivo non una piccola realtà urbana di poche migliaia di abitanti, ma la seconda più popolosa città tedesca, Amburgo. L’amministrazione comunale ha inaugurato un progetto chiamato Grünes Netz o Green Network, ovvero la realizzazione di una rete “verde” in grado di collegare tutte le parti della città. Si prevede che il 40% della superficie cittadina sarà composta da aree verdi fra di loro raccordate in maniera da formare un continuum omogeneo. Obiettivi a lungo termine e motivazioni più legate alla vita quotidiana, queste le ragioni per una scelta così radicale. Senza dubbio si vuole contribuire – in maniera fattiva – alla lotta contro il riscaldamento globale: negli ultimi 60 anni la temperatura media ad Amburgo si è alzata da 1,2 a 9 gradi Celsius, mentre il livello del mare è salito di oltre 20 centimetri (tuttavia si teme che entro il 2100 crescerà di altri 30). Inoltre, si desidera creare le migliori condizioni di vita per i cittadini: ambiente più salubre, meno caotico, a misura d’uomo. Tutto ciò con lo sviluppo contestuale di una serie attività di svago e ritrovo facilmente accessibili. Se da un lato le aree verdi limitano la costruzione di nuovi edifici, non è da sottovalutare il possibile beneficio economico che scelte di tal sorta generano, specialmente sulla tipologia di abitanti/ consumatori che attirano. Il dottor Sven Schulze, analista presso l’Istituto di Amburgo di Economia Internazionale (HWWI) nota come le città “bike” (o “pedestrian”) “friendly” hanno una migliore capacità di attrarre persone di istruzione medio-alta e qualificata. Amburgo è sicuramente un esperimento radicale, ma non unico. Altre città in Europa stanno lavorando per trovare forme di mobilità sostenibili e alternative all’automobile collegando vari settori della città con piste ciclabili o aree pedonali. Le nuove direttrici di traffico non sono solo pensate per unire zone centrali o per andare dalla periferia al centro, ma anche per diventare circonvallazioni alternative – veri e propri anelli verdi – a quelle tradizionali oggi solcate dalle auto. È sufficiente pensare a Copenhagen con il progetto di costruzione di 26 “superstrade” per le due ruote a pedali, cuore del programma di mobilità cittadino, in vista dell’obiettivo di carbon neutrality entro il 2050.