City Life Magazine 07 | Page 29

FEATURES sottoposti a respirazione meccanica) fino ai sistemi di termoregolazione per il controllo di forni industriali. Un esempio tutto italiano di unione fra tecnologia e fuzzy logic è stato quello della lavatrice “Margherita Dialogic”, della Ariston (Gruppo Merloni). Immessa sul mercato nel 1999, veniva presentata come un elettrodomestico “intelligente” perché era in grado di comunicare con altri dispositivi. La sua diversità stava, poi, nell’essere dotata di un’anima digitale basata su sensori e microcontrollori specifici e di un software modellato sulla logica fuzzy. Ritorniamo alla domanda iniziale. Solo passato o si vedono prospettive di futuri sviluppi? “Come direbbero gli americani ‘fuzzy logic is here to stay’”. A dirlo è Stefano MarsiliLibelli, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Firenze. Per l’accademico italiano – che a lungo si è occupato di queste tematiche – la logica fuzzy non solo è tutt’altro che sorpassata, ma continua ad avere interazioni con le azioni quotidiane. Anche se spesso non ne abbiamo coscienza. “Tra le più interessanti applicazioni, possiamo indicare i sistemi di parking assist montati sulle autovetture. Pensiamo anche al settore energy: esistono inverter per il controllo dei motori elettrici basati sulla logica fuzzy” continua Marsili-Libelli. “È possibile che l’inverter riesca sia a leggere il grado di recepimento della rete sia ad ottimizzare il surplus che l’utenza può riversare in essa e la sua capacità di assorbimento. È, infatti, proprio la fuzzy logic che sovraintende la realizzazione di questi bilanci energetici”. In conclusione riteniamo che la logica fuzzy, pur se non più con lo stesso appealing che aveva avuto agli inizi degli anni ‘90, possa ancora rappresentare un’area di ricerca e sviluppo. Sarà interessante monitorarne la diffusione e soprattutto le nuove aree applicative. 29