City Life Magazine 07 | Page 28

28 CITY LIFE MAGAZINE N.7 La teoria di Zadeh ha travalicato i confini dell’accademia per approdare nei dipartimenti di ricerca e sviluppo di grandi gruppi che nella logica fuzzy hanno visto il terreno fertile per lo sviluppo di applicazioni industriali. È stato il Giappone, il luogo dove si è portato avanti, con maggior successo, il legame tra teoria e pratica. C’è chi ha voluto dare una spiegazione culturale all’immediata e fortunata diffusione della logica fuzzy nel Paese del Sol Levante, insistendo sulla vicinanza ideale fra la teoria di Zadeh con quella dell’armonia degli opposti propria del pensiero filosofico orientale. Corrispondenze e affinità culturali a parte, è fuor di dubbio che i giapponesi intuirono per primi i potenziali vantaggi dell’adozione di una logica differente da quella tradizionale. Nel 1987 la Hitachi realizzò un sistema automatizzato per il controllo operativo dei treni metropolitani della città di Sendai, utilizzando proprio la logica fuzzy. Analogamente fece un’altra compagnia nipponica, la Fuji, quando realizzò un sistema di trattamento delle acque di scarto. Due grandi progetti che hanno contribuito alla diffusione planetaria nell’impiego del sistema fuzzy. Hanno seguito l’esempio altre aziende del calibro di Sony, Minolta, Omron e Panasonic. Dal Giappone alla Corea del Sud fino all’Europa e agli Stati Uniti, il termine “fuzzy” diventò piuttosto popolare, fino a essere utilizzato dai pubblicitari e dagli uomini di marketing per promuovere prodotti direttamente ai consumatori. Altre applicazioni di successo? È sufficiente pensare alla messa a fuoco delle macchine fotografiche, all’impostazione del numero di giri nei trapani (anche quelli non professionali), alle funzionalità avanzate di elettrodomestici come lavatrici e televisori (per regolare il dosaggio del sapone in base al livello di sporco e alla regolazione della luminosità dello schermo) o all’utilizzo di certe apparecchiature medicali (come avviene nel controllo della concentrazione di ossigeno inspirato dai neonati intubati