City Life Magazine 07 | Page 18

18 CITY LIFE MAGAZINE N.7 Quali sono le garanzie di riservatezza e privacy per i cittadini visto che praticamente tutte le attività esterne sono più o meno direttamente monitorate da sensori? La progressiva evoluzione delle città odierne verso lo scenario delle Smart Cities richiede una serie di cambiamenti strutturali e tecnologici che devono essere adeguatamente integrati e coordinati al fine di generare valore aggiunto sul territorio e migliorare la qualità della vita delle persone. Talvolta le innovazioni sono percepite in modo negativo dai cittadini e la possibile lesione della privacy è uno degli aspetti più dibattuti. La progressiva automatizzazione dei servizi (commercio, sicurezza, comunicazione, etc.) espone le persone al serio rischio di intrusioni esterne nella propria sfera personale, a causa dalla grande quantità di dati sensibili che vengono condivisi. La difesa dei propri dati sensibili è comunque prevista espressamente, oltre che dalla legislazione nazionale, dal sistema normativo Europeo che inserisce il “Diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali” tra i principali Diritti Fondamentali garantiti e tutelati. È tuttavia opportuno accompagnare i processi di integrazione di sistemi tecnologici innovativi con un’adeguata campagna di comunicazione (in grado di illustrare gli scopi della tecnologia, gli effettivi miglioramenti che essa genera) e un’attenta analisi del ruolo che essi giocano all’interno del contesto sociale, studiando i limiti entro il quale i sistemi entrano in contatto con le libertà individuali delle persone. Appare particolarmente stretto il rapporto fra i nuovi progetti e la necessità di formazione. Quali sono le attività formative che sono state attivate e quali le nuove figure professionali che si sono andate a costituire? Il processo ha portato alla nascita di nuovi posti di lavoro? Per diventare una Smart City è innanzitutto necessario che all’interno della stessa Amministrazione ci siano figure adeguatamente formate per poter affrontare la complessità di tale sfida. Per questo motivo è stata organizzata una prima edizione del corso “Management della Smart City”, che si ripeterà il prossimo autunno, rivolto ai dipendenti pubblici. Il corso è stato stimolato dalla Città di Torino attraverso un percorso di analisi dei fabbisogni di competenze – svolto in collaborazione con l’Anci tramite l’Osservatorio Nazionale sulle Smart Cities – e finanziato attraverso la partecipazione al bando annuale promosso da Inps-Ex gestione Inpdap. Il contenuto del percorso formativo è stato elaborato in collaborazione con Politecnico e Università di Torino, sulla base dei temi emersi nel corso dell’analisi condotta dall’Amministrazione. Complessivamente sono stati coinvolti 40 partecipanti. Inoltre terremo a Torino, nel periodo marzogiugno 2014, un corso sulle Smart City rivolto agli amministratori under 35 dei Comuni di tutto il territorio nazionale. Tale corso, promosso dall’Anci e realizzato dalla Città di Torino in partenariato con il Politecnico di Torino, ha l’obiettivo di accrescere le competenze anche dei giovani Amministratori sui temi afferenti la “città intelligente”. D’altro canto è importante sottolineare come nel 2013 il sistema di attività relativo all’ambito della green economy in Piemonte abbia consentito la creazione di 3660 posti di lavoro di cui ben 2300 nella città di Torino, come riportato nel rapporto Greenitaly 2013 pubblicato lo scorso novembre da UNIONCAMERE e Symbola. C’è quindi una percentuale sempre più rilevante di imprese che investono nei comparti della green-tech e della clean-tech per rilanciare la propria attività anche al di fuori dei confini regionali e nazionali e che possono certamente rappresentare uno dei cardini principali per rilanciare il nostro territorio.