City Life Magazine 06 | Page 32

32 CITY LIFE MAGAZINE geopolitico: l’indipendenza energetica degli USA determinerà una riduzione dell’interesse della superpotenza per il Medio Oriente, che certamente non scomparirà dai radar della politica estera americana, ma sicuramente assumerà un ruolo di minore importanza. Inoltre gli USA potranno evitare i ricatti di Paesi produttori tendenzialmente ostili (quali ad esempio l’Iran e il Venezuela), i quali si troveranno pertanto ridimensionati da un punto di vista geopolitico. Si tratta quindi di una rivoluzione copernicana, se consideriamo che dalla fine della seconda guerra mondiale il punto più “caldo” del pianeta è costituito dal Medio Oriente, scacchiere sul quale si affrontano tutte le grandi potenze, e nel quale negli ultimi decenni si sono combattute guerre di importanza strategica fondamentale: la guerra israelo-palestinese, quella tra Iran e Iraq, le due guerre del Golfo, solo per citare le più rilevanti. E l’Europa? La possibilità di estrarre petrolio o gas naturale da scisti argillosi ci sarebbe anche in alcuni paesi europei, in particolare Gran Bretagna, Francia e Polonia. Va però considerato che, da un punto di vista dell’impatto ambientale, la trivellazione di tipo “fracking” è abbastanza impattante, soprattutto per la notevole quantità d’acqua richiesta per rompere gli strati di rocce bituminose, ed è quindi prevedibile che in Europa, ove la densità di popolazione è più alta e l’opinione pubblica più attenta alle problematiche di natura territoriale ed ambientale, la produzione di shale oil e shale gas si manterrà a livelli bassi. Come tutte le grandi rivoluzioni, anche quella dello shale è accompagnata da buone dosi di scetticismo da parte di taluni osservatori. Alcuni analisti (a dire il vero, una minoranza) ritengono la shale revolution un fenomeno di impatto limitato nel tempo, in quanto, a loro parere, i giacimenti di shale oil e shale gas si esauriranno rapidamente, con la stessa rapidità con cui il petrolio schizza dalle rocce bituminose, e comunque più velocemente rispetto ai giacimenti tradizionali. La questione è senza dubbio ancora aperta, in quanto è sempre difficile fare previsioni sull’entità delle riserve; tuttavia, non vi è dubbio che lo shale porterà con sé una rivoluzione i cui effetti, seppur prevedibili a grandi linee secondo gli scenari che abbiamo cercato di delineare, sono però ancora lontani dall’assumere una forma definita.