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CITY LIFE MAGAZINE
geopolitico: l’indipendenza
energetica degli USA
determinerà una riduzione
dell’interesse della
superpotenza per il Medio
Oriente, che certamente
non scomparirà dai radar
della politica estera
americana, ma sicuramente
assumerà un ruolo di
minore importanza. Inoltre
gli USA potranno evitare i
ricatti di Paesi produttori
tendenzialmente ostili
(quali ad esempio l’Iran
e il Venezuela), i quali
si troveranno pertanto
ridimensionati da un punto
di vista geopolitico.
Si tratta quindi di una
rivoluzione copernicana,
se consideriamo che
dalla fine della seconda
guerra mondiale il punto
più “caldo” del pianeta
è costituito dal Medio
Oriente, scacchiere sul
quale si affrontano tutte
le grandi potenze, e nel
quale negli ultimi decenni
si sono combattute guerre
di importanza strategica
fondamentale: la guerra
israelo-palestinese, quella
tra Iran e Iraq, le due guerre
del Golfo, solo per citare le
più rilevanti.
E l’Europa? La possibilità
di estrarre petrolio o gas
naturale da scisti argillosi
ci sarebbe anche in alcuni
paesi europei, in particolare
Gran Bretagna, Francia e
Polonia. Va però considerato
che, da un punto di vista
dell’impatto ambientale,
la trivellazione di tipo
“fracking” è abbastanza
impattante, soprattutto per
la notevole quantità d’acqua
richiesta per rompere gli
strati di rocce bituminose,
ed è quindi prevedibile che
in Europa, ove la densità
di popolazione è più alta
e l’opinione pubblica più
attenta alle problematiche
di natura territoriale ed
ambientale, la produzione
di shale oil e shale gas si
manterrà a livelli bassi.
Come tutte le grandi
rivoluzioni, anche quella
dello shale è accompagnata
da buone dosi di
scetticismo da parte di
taluni osservatori. Alcuni
analisti (a dire il vero, una
minoranza) ritengono
la shale revolution un
fenomeno di impatto limitato
nel tempo, in quanto, a
loro parere, i giacimenti
di shale oil e shale gas si
esauriranno rapidamente,
con la stessa rapidità
con cui il petrolio schizza
dalle rocce bituminose, e
comunque più velocemente
rispetto ai giacimenti
tradizionali. La questione
è senza dubbio ancora
aperta, in quanto è sempre
difficile fare previsioni
sull’entità delle riserve;
tuttavia, non vi è dubbio
che lo shale porterà con sé
una rivoluzione i cui effetti,
seppur prevedibili a grandi
linee secondo gli scenari
che abbiamo cercato di
delineare, sono però ancora
lontani dall’assumere una
forma definita.