City Life Magazine 05 | Page 72

72 CITY LIFE MAGAZINE QUARTIERI GALLEGGIANTI ENERGETICAMENTE SOSTENIBILI Nella cultura architettonica dei Paesi del Nord Europa, l’idea di costruire sull’acqua non è una novità. Gli olandesi hanno fatto di necessità virtù, lottando contro mare e corsi d’acqua per guadagnare preziosi metri quadrati da utilizzare per le attività umane. E proprio la riqualificazione del porto di Houthaven, sempre nei Paesi Bassi, ne è un chiaro esempio. Tra gli ex moli sta sorgendo un intero quartiere con 2.000 abitazioni, negozi, scuole, centri di assistenza posizionati su 7 penisole galleggianti che si estenderanno dalla terraferma al mare. Gli edifici sfrutteranno fonti al 100% rinnovabili con l’obiettivo di arrivare a una totale autosufficienza energetica (grazie a minieolico e solare termico). La sostenibilità non si ferma agli edifici, ma coinvolge anche la mobilità che nel futuro quartiere sarà quasi bandita alle auto, favorendo invece piste ciclabili e zone pedonali. Ma l’Olanda non è l’unica a puntare su questa soluzione abitativa. L’avvio di due progetti di quartieri flottanti a Liverpool e a Glasgow e il fiorire di floating homes lungo il Tamigi, a Londra, segnalano come la tendenza a costuire sull’acqua abbia attraversato la Manica e sia sbarcata nel Regno Unito. È di qualche mese fa l’annuncio del sindaco della capitale britannica, Boris Jonhson, di trasformare gli ex Royal Docks in un quartiere polifunzionale in parte adagiato sull’acqua. Questa tendenza pare essere arrivata anche ad Edimburgo, dove un progetto di riqualificazione di aree portuali abbandonate prevede la costruzione di case galleggianti lungo il fiume Leith. Sul recupero paesaggistico e urbano della zona dei dock, si innesta quello energetico, dato che le abitazioni saranno costruite con rigidi criteri di efficienza energetica. Tutta l’energia deriverà da fonti rinnovabili. Pannelli fotovoltaici, pompe di calore ad aria e un sistema di recupero di acqua piovana garantiranno un profilo energetico davvero eco-friendly, al limite dell’autosufficienza energetica (come da modello olandese). Il prefisso “eco” si adatta anche al prezzo di queste case, che non dovrebbe essere superiore alle 95mila sterline (circa 112mila euro): una cifra di molto inferiore rispetto a quanto servirebbe per acquistare un appartamento di egual metratura nella capitale scozzese (dove si sfiorano anche le 200mila sterline). Si tratta di appartamenti fra di loro simili, da 10 metri per 5, composti da due camere da letto, un soggiorno, un bagno, una cucina.