City Life Magazine 05 | Page 17

CITY LIFE MAGAZINE 5/2013 la compattezza urbanistica e la localizzazione delle funzioni (amministrative, produttive e commerciali). L’idea di fondo è che a seconda di come si progetta e modella l’ambiente urbano – il tipo di abitazioni, la densità di parchi, giardini piazze pedonali e, soprattutto, il grado di prossimità del servizio al cittadino – è poi possibile impostare un certo tipo di politica dei trasporti e quindi andare a preferire un mezzo di trasporto rispetto a un altro, avendo come criterio di scelta non solo la tipologia di propulsione, quanto anche la fruibilità pubblica del mezzo stesso. Per fare un semplice esempio, l’Amministrazione cittadina favorisce l’acquisto di biciclette, elettriche o tradizionali in quanto, precedentemente, è riuscita a dotare la città di un vasta e ramifica pista ciclabile, che va a toccare i principali centri funzionali (uffici, centri commerciali, presidi ospedalieri) nella maggioranza dei casi volutamente posti, a livello di circondario (raggruppamento di quartieri). Una simile pianificazione porta al risultato di sintesi che con la bici si riesce a fare quasi tutto, perché tutto è a portata di bicicletta, con un orizzonte temporale che non supera i 20 minuti e con una media poco sotto al quarto d’ora. Sono perciò evitate in fase di piano regolatore le dispersioni dei servizi, come gli ospedali e i centri commerciali disseminati sulla cerchia periferica della città; né si lasciano nel centro storico i principali servizi amministrativi, obbligando l’intera utenza a convergere in loco. Si compie così una scelta di politica-ambientale, cui segue una programmazione di lungo periodo del seguente tipo: una visione tipologica della città, crescita urbanistica, sistema di trasporti. Sostanzialmente è quello che è accaduto in Olanda, dove ad Amsterdam, complice potente l’olografia 17 del territorio, si è impostato uno sviluppo di lungo periodo – qualche decennio – sui trasporti pubblici – in prevalenza i tram – e, per la dimensione privata, la bicicletta. Quest’ultima ha avuto tanto successo da raggiungere il primato di avere 18 milioni di cicli su una popolazione di 16,6 milioni di persone! Su una base culturale importante che da sempre vede favorevolmente l’uso delle biciclette – similmente a quanto accade in Emilia Romagna – si è spinto sulla via della smart mobility sin dal lontano 1988, circoscrivendo le zone di accessibilità auto, diversificandole in più livelli, a ciascuna delle quali viene assegnato un indice progressivo che indica il livello di fruibilità territoriale. Nella costruzione di tali indici si tiene conto di numerosi parametri, fra i quali il numero di occupati per mq di attività, la percentuale base di uso delle vetture, il numero di visitatori frequentanti le