City Life Magazine 04 | Page 32

32 CITY LIFE MAGAZINE un particolare carburante risultato di un’innovativo processo di lavorazione dello zucchero. Da ultimo – ed è notizia dell’inizio di agosto – citiamo un esperimento portato a buon fine dalla Pordue University, nell’Indiana (Stati Uniti): il volo di un Embrarer Phenom 100 parzialmente alimentato a biocarburante. I ricercatori dell’università americana – prima ad avere una scuola di volo – hanno sviluppato una miscela “green” partendo da una pianta, la Camelina, già in passato sfruttata per la produzione di biofuel. Sempre negli USA, il presidente Obama ha da poco riconfermato per altri cinque anni il programma “Farm to Fly”. Nato nel 2010, questa iniziativa ha come obiettivo lo studio e la ricerca delle migliori soluzioni per la produzione di carburante a basse emissioni destinato all’aviazione. Sono coinvolte istituzioni come il Mistero dell’agricoltura statunitense e l’ente nazionale per l’avizione oltre a soggetti fra i quali Boing. Gli obiettivi sono di natura ambientale (maggiore sostenibilità) ed economica, con la ricerca di nuove vie di sviluppo per l’agricoltura americana e per le aziende di biofuel. Anche la Commissione Europea ha lanciato, nel 2011, l’iniziativa “European Advanced Biofuels Flightpath”. Si tratta di una roadmap pensata per raggiungere il risultato di due milioni di tonnellate di biocarburante per aerei prodotte ogni anno entro il 2020. Collaborano all’iniziativa compagnie aeree come Lufthansa, Air France-KLM e British Airways e aziende produttrici di biofuel quali Choron Industries, Neste Oil, Biomass Technology Group e UOP. Da noi in Italia cosa accade? Recentemente l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile e il comitato italiano del World Energy Council, hanno dato vita all'Italian Sustainable Aviation Fuel Forum (ISAFF). L'Isaff ha l’ambizione di diventare la piattaforma di raccolta, scambio e discussione di informazioni e temi energetici legati all’aviazione e il catalizzatore di iniziative concrete.