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CITY LIFE MAGAZINE
solo competenza e volontà di cercarli.
Nelle aziende industriali, frequentemente,
da una parte si smaltisce calore, mentre
dall’altra se ne produce e consuma per un
altro scopo. Ad esempio si smaltisce acqua
(calda) che proviene dal raffreddamento
di processi, ma contemporaneamente si
fanno andare le caldaie per riscaldare lo
stabilimento e gli uffici. Se invece mettiamo
in comunicazione i due sistemi possiamo
recuperare il calore smaltito riducendo il
funzionamento delle caldaie.
Un potenziale di recupero emerge ad
esempio quando l’azienda ha bisogno di
raffrescare alcuni processi tutto l’anno,
cosa normalmente effettuata attraverso
gruppi frigo elettrici. Ma se invece,
nel periodo invernale, recuperassimo
dell’energia frigorifera dall’aria esterna,
quando il clima lo consente? Ovviamente si
risparmierebbe.
Questo è ciò che ha fatto Tetra Pak nel
suo sito produttivo di Rubiera (RE), con
il supporto di Airklima che ha ideato e
ingegnerizzato il sistema: un impianto di
“Free Cooling”, che nel periodo invernale
recupera l’energia frigorifera dall’esterno e
la utilizza per il raffrescamento del processo
di produzione del noto contenitore in
materiale poliaccoppiato, utilizzato per
il confezionamento di molti prodotti
alimentari, prevalentemente liquidi.
L’impianto di Free Cooling è entrato in
funzione all’inizio della stagione invernale
2012/2013. Nel corso dell’inverno ha
consentito un risparmio di 1.200 KWh/
anno di energia primaria, con un risparmio
annuale di € 60/65mila e un contributo in
Certificati Bianchi di circa € 25/30 mila/
anno per 5 anni. Il ritorno dell’investimento
è inferiore a 2 anni.
Per produrre gratuitamente gli stessi kwh
di energia primaria, con, ad esempio,
un impianto fotovoltaico, l’investimento
richiesto sarebbe stato sette/otto volte
l’investimento del Free Cooling. Per non
contare la nettamente più elevata impronta
ambientale della produzione dei pannelli di
silicio. L’incentivo, che grava sulle bollette
elettriche, sarebbe stato abbondantemente
superiore a € 100 mila/anno per 20 anni,
contro i € 25/30 mila per 5 anni dei TEE.
€ 120/150 mila, contro gli oltre due milioni
EUR del fotovoltaico.
Ovviamente non sempre troviamo
condizioni così favorevoli, ma le opportunità
sono molteplici: occorre la volontà per
cercarle, la competenza per trovarle e il
senso strategico dei benefici economici per
l’azienda, di quelli ambientali e di unimpiego
più efficiente delle risorse per tutti.
La riduzione dei consumi deve venire prima
della produzione efficiente e rinnovabile
dell’energia di cui non riusciamo a fare a
meno: “Quello che non si consuma, non
deve essere prodotto”.