City Life Magazine 03 | Page 29

CITY LIFE MAGAZINE 3/2013 degli ambienti, la generazione elettrica per auto consumi (scambio sul posto), la produzione elettrica per cessione al mercato in piccole quantità (ricarica vetture elettriche). Un piano energetico per l’edilizia così vasto andrebbe in modo più o meno diretto a coinvolgere l’intera problematica dell’urbanistica indirizzandola verso l’ecosostenibilità ambientale ed energetica, in quanto le modifiche da effettuare prevederebbero opere sulle infrastrutture, gli impianti e le reti. In termini più generali la principale politica per le città dovrebbe essere finalizzata a promuovere un’inversione di tendenza del rapporto espansione/riqualificazione, riducendo drasticamente la prima e potenziando la seconda. Perché questo possa avvenire, è necessario che l’indirizzo politico renda vantaggioso, per gli addetti ai lavori (aziende, operai, investitori) nonché per gli stessi cittadini, investire nelle varie azioni di mantenimento e miglioramento delle zone cittadine già esistenti, piuttosto che sulla realizzazione di nuove edificazioni. Questo passaggio costituirebbe l’elemento vincente grazie al quale intervenire sui numerosissimi edifici vetusti, i cui necessari interventi di riqualificazione energetica sono, in media, più costosi che non se effettuati su costruzioni in itinere. Quindi, l’elemento dell’investimento energetico inteso come strumento e metodo da seguire è nel complesso preferibile poiché consente di rientrare con diverse intensità, a seconda dell’intervento eseguito, dello sforzo finanziario sopportato. Se pertanto l’azione micro è complessivamente sostenibile, allora è pensabile poterla replicare su grande scala e, anche grazie al supporto pubblico, risulterebbe possibile far fronte all’ammodernamento complessivo del patrimonio immobiliare italiano. Il problema dei problemi: quello finanziario Il problema dei problemi, evidentemente, resta in tutta la sua pesantezza quello finanziario, specie in questi anni... Continua a leggere... 29