City Life Magazine 03 | Page 28

28 CITY LIFE MAGAZINE In effetti, la finalità che il Comitato persegue è particolarmente ardua se si considera, da una parte, la complessità e fragilità del territorio italiano; dall’altra la vetustà del parco immobiliare, non tanto o solo in relazione al patrimonio artistico, peraltro da tutelare, quanto avendo riguardo alle unità abitative, il cui 60% è stato costruito prima del 1974, cioè prima che venisse disposta una norma antisismica. In un simile contesto, appare imprescindibile un’alta partecipazione dei comuni per contribuire ad una visione d’insieme che raccolga le particolarità dei singoli territori all’interno di una sintesi finale nazionale. Tuttavia, malgrado le difficoltà di una simile sfida, imposta dalle necessità dell’emergenza, può anche rivelarsi un’occasione formidabile per reinventare le nostre antiche città d’arte, attualizzandole alla Globalizzazione contemporanea. I filoni d’intervento da dover perseguire sono tre: lotta all’abusivismo edilizio, messa in sicurezza e efficientamento tecnicoenergetico del patrimonio immobiliare italiano. La cementificazione indiscriminata costituisce, ormai da decenni, una vera piaga nazionale, che dilania il territorio della Repubblica sottraendo spazi verdi (agricoli e forestali) e offende la lirica paesaggistica nazionale che tanta parte ha avuto nell’arte ieri e nel turismo oggi, pregiudicandone la sicurezza idrogeologica di per sé già molto pregiudicata. La seconda linea d’intervento, se possibile, è ancor più vasta e complessa della prima, e in una certa misura ne è la conseguenza: la messa in sicurezza dell’intero patrimonio immobiliare italiano. Un esempio può dare la misura della gravità della situazione… All’interno del parco vesuviano, alle pendici del vulcano, si stima che risiedano in una sorta di città fungaia ... Continua a leggere... Per quanto l’impresa possa sembrare titanica l’Urbanistica della sicurezza è la priorità per tutti i nostri centri abitati. In effetti, la cementificazione selvaggia, il dissesto idrogeologico dovuto all’incuria e alla mancanza di politiche attive, l’elevato rischio sismico che colpisce un po’ tutta la Penisola, fanno delle nostre città dei castelli di carte pronti a crollare in ogni momento. L’impegno da affrontare è certamente grande, anche perché la situazione di oggi è il frutto di una superficialità culturale e una disattenzione politica protrattasi per decenni. Oggi si ha la necessità di un’applicazione composita con soluzioni progettuali, tecnologiche e impiantistiche finalizzate alla messa in sicurezza di 11 milioni di edifici, per 28 milioni di abitazioni, che presentano caratteristiche profondamente diverse con priorità di intervento multiformi. Infine, la terza via d’azione concerne l’ammodernamento tecnico-energetico. Questa potrebbe rivelarsi la politica risolutiva per ricomporre in una sintesi sostenibile l’insieme delle problematiche. In questo settore le linee di intervento riguardano il riscaldamento/raffrescamento