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CITY LIFE MAGAZINE
Figura 1.
Le fasi e l’apertura del
processo di innovazione
Spe
Tante o poche fasi aperte a contributi
esterni?
Generazione idea
Il grado di apertura di una collaborazione dipende anche
dal numero/tipo di fasi del processo di innovazione per
le quali un’azienda cerca supporto esterno (si veda la
figura 1). La collaborazione è da intendersi in un duplice
senso, con contributi dall’esterno verso l’interno e anche
viceversa. In modo simile all’incremento della varietà
dei partner, anche all’aumentare delle fasi sulle quali si
collabora è ragionevole attendersi analoghi trade-off: da un
lato, sicuramente vantaggi in termini di creatività e accesso
a più ampie fonti di conoscenza, dall’altro svantaggi in
termini di costi organizzativi per coordinamento e controllo.
Pr
Differenti approcci
Alta
Collaboratori
integrati
Bassa
Figura 2. I quattro
approci alle collaborazioni
Varietà delle fasi
Da una recente indagine condotta sulle imprese,
sono emersi quattro differenti tipi d’approccio alla
collaborazione:
1. quello dell’Open Innovator, caratterizzato da
un’elevata tensione verso la leadership tecnologica
e l’internazionalizzazione delle attività, anche quelle
di Ricerca e Sviluppo. Richiede uno stile manageriale
partecipativo dovuto al coinvolgimento di differenti funzioni
nel processo d’innovazione: R&D, produzione e marketing;
2. quello del collaboratore specialista con un forte interesse
per l’eccellenza tecnologica e che necessita di molte
risorse per concretizare le collaborazioni. Essendo tuttavia
esposto a rischi significativi, concentra la condivisione su
poche fasi del processo d’innovazione;
3. quello del collaboratore integrato. Avendo altre priorità
strategiche rispetto all’eccellenza tecnologica, collabora in
modo selettivo con pochi partner, generalmente clienti e
fornitori;
4. quello del closed Innovator. Orienta l’innovazione
all’interno dell’azienda per evitare costi e rischi troppo
rilevanti, limitando a poche fasi i rapporti con partner
estern