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CITY LIFE MAGAZINE
Attualmente si contano diversi progetti
solidali e di supporto tecnologico pensati
per portare un’illuminazione sostenibile e
senza rischi. Molti di questi sono destinati
all’India, Paese dove 400 milioni di individui
non hanno accesso a fonti energetiche
moderne.
Ultimo in termini temporali vi è quello
promosso da Panasonic in collaborazione
con diverse ONG attive sul campo. La
multinazionale giapponese ha, dunque,
deciso di donare 100mila lampade solari
LED a quelle popolazioni prive di energia
elettrica. Il programma è focalizzato
essenzialmente su zone rurali di Africa
e Asia e le prime tappe di questa lunga
distribuzione – da qui al 2018 – sono:
Myamnmar, Cambogia e India.
Un contributo in questo senso arriva dal
programma BipBop (Business, Innovation
and People at the Base of Pyramid) che
Schneider Electric sta portando avanti
dal 2009. Per l’India è stata concepita
una lampada a LED in grado di fornire
luce pulita, sicura, durabile e a prezzi
accettabili dal nome In-Diya. Lo scopo
è arrivare a coprire i bisogni di circa 200
mila famiglie entro il 2014. Inoltre, è in atto
un programma di formazione tecnica di
migliaia di giovani provenienti dagli strati
più poveri della popolazione.
Ugualmente, anche ABB all’interno del
suo programma di Accesso all’Energia
partito nel 2002, sta sviluppando un
progetto di elettrificazione in alcune zone
del Rahjastan. La finalità è fornire elettricità
grazie all’installazione di pannelli solari
sui tetti delle case o capanne. Partito nel
2005 a livello sperimentale e sfruttando una
partnership pubblico-privata, negli anni si è
esteso raggiungendo circa 1.100 famiglie,
per un totale di 8.000 persone.