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CITY LIFE MAGAZINE
CICLISTI,
I MIGLIORI
CONSUMATORI
Quali sono i consumatori
migliori? Quelli più propensi
a fare acquisti? Non gli
automobilisti – come
verrebbe da pensare – ma
i ciclisti seguiti da chi va
a piedi o utilizza i mezzi
pubblici. Almeno da quanto
emerge da un recente studio
dell’Oregon Transportation
Research and Education
Consortium, di Portland,
Stati Uniti. Come racconta
al giornale Atlantic
Cities una delle autrici,
la professoressa Kelly
Clifton della Portland State
University, uno degli spunti
è stato verificare l’esattezza
o meno dello stereotipo che
dipinge i ciclisti “solo come
un branco di ragazzini senza
un soldo”.
L’indagine è stata condotta
su circa 2mila persone
che frequentano quelle
aree cittadine a maggiore
vocazione commeriale (con
ristoranti, bar e negozi) e
su altre 19mila che, invece,
prediligono i supermercati.
Tra marzo e ottobre del 2012
sono stati intervistati i clienti
di 89 attività commerciali
presenti nella regione
(11 delle quali del settore
alimentare) di Portland.
Se è evidente che sono
gli automobilisti a farla da
padroni nei punti vendita
della grande distribuzione,
cioè dove generalmente
si acquista una maggior
quantità di beni, negli altri
sono i ciclisti e pedoni i più
propensi alle spese.
Ciclisti, pedoni e utilizzatori
di mezzi pubblici non solo
spendono di più dei loro
“colleghi” automobilisti, ma
fanno acquisti o accedono
a servizi con maggior
frequenza. Infatti, oltre alla
ovvia necessità di tornare
più spesso nei negozi
alimentari (va da sé che in
bicicletta o a piedi il limite
di carico è minore) pedoni
e ciclisti appaiono come
frequentatori più assidui di
bar e ristoranti.
Sarebbe infatti la stessa
modalità di spostamento,
più lenta e non vincolata
al trovare parcheggio,
l’elemento che favorisce
l’acquisto. Il consumatore,
libero dall’impegno della
guida, è più concentrato
su ciò che incontra e più
attento alle offerte dei
diversi esercizi commerciali
che incontra sul suo
percorso.
Al di là delle differenze
urbanistiche e di abitudini
d’acquisto esistenti
tra Europa e Stati Uniti
(differenze sempre più
sottili, considerando i
centri commerciali sorti
alle periferie delle nostre
città) il tema è oggetto di
dibattito anche alle nostre
latitudini. E allora Portland
e l’Oregon smettono di
essere realtà lontane, specie
quando un’amministrazione
cittadina decide di istituire
un’area pedonale o dà
vita a iniziative come le
“domeniche a piedi”.