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CITY LIFE MAGAZINE
Le best practice per
rendere “intelligenti” le
reti. Uno studio WEC
L
e reti intelligenti possono
aiutare a ridurre le
perdite di trasmissione e
distribuzione, ottimizzare l’uso
delle infrastrutture esistenti,
contribuendo a regolare i flussi
di potenza e a soddisfare
i picchi della domanda,
permettendo l’immissione di
volumi significativi di energia
decentrata e rinnovabile
nella rete; inoltre migliorano
l’efficienza energetica gestendo
i modelli di consumo di nuovi e
vecchi utenti connessi alla rete.
I vantaggi conseguenti al
loro sviluppo riguardano sia i
consumatori che i produttori di
energia. I sistemi tecnologici
concepiti per le reti intelligenti
forniscono informazioni
predittive e raccomandazioni
sulla maniera migliore di
gestire la potenza alle utility, ai
loro fornitori e ai loro clienti.
Recentemente il World
Energy Council (WEC) ha
pubblicato un report dal titolo
“Smart Grids: Best Practice
Fundamentals for a Modern
Energy System”, incentrato
Le Smart Grid come chiaro fattore
di miglioramento e di sviluppo. In
uno studio WEC le “best practice”
per rendere intelligenti le reti
Il passaggio a un’economia finalmente low-carbon può avvenire
solo se il cambiamento riguarda tanto come si produce energia
quanto come la si consuma. Le Smart Grid (SG) divengono elemento
essenziale per facilitare questa trasformazione e per ottenere
un’energia che sia sicura, accessibile e ambientalmente sostenibile
sullo stato dell’arte e sui
futuri fattori di sviluppo per la
diffusione delle reti intelligenti
nel mondo. In particolare
lo studio approfondisce le
migliori pratiche presenti oggi
nel mondo illustrando i casi di
Giappone, Stati Uniti e Canada,
di alcune nazioni europee e di
Cina, Brasile, India, Corea. Le
SG si pongono come fattore
di miglioramento sia nei Paesi
Sviluppati che in quelli in Via di
Sviluppo. Nei primi favoriscono
l’integrazione armonica delle
fonti rinnovabili nei sistemi
elettrici e permettono una
maggior accuratezza delle
previsioni di consumo e
generazione (a livello stagionale
e giornaliero). Nei secondi,
invece, le reti intelligenti
possono finalmente divenire
anche energicamente efficienti,
diminuendo le perdite durante
la distribuzione. Emerge con
chiarezza che per rendere
“smart” un sistema sono
necessari l’apporto e la
concatenazione di diversi
fattori. Innanzitutto l’impegno
attivo delle istituzioni locali,
nazionali e internazionali
(come nel caso dell’Unione
europea) da realizzarsi
attraverso lo stanziamento di
fondi, azioni di coordinamento,
elaborazione di piani strategici
a medio-lungo termine,
la promozione di progetti
pilota. Secondariamente, è
necessario l’apporto fattivo
e il coinvolgimento di diversi
soggetti quali le authority
nazionali, gli operatori del
settore (industriali e utility),
le università e la ricerca. In
terzo luogo, è necessario
stabilire regole comuni a
livello internazionale, fissando
standard tecnologici omogenei
e un quadro normativoregolatorio finalmente chiaro
e condiviso. Da ultimo,
coinvolgere gli utenti finali.
È fo