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80 CITY LIFE MAGAZINE Le best practice per rendere “intelligenti” le reti. Uno studio WEC L e reti intelligenti possono aiutare a ridurre le perdite di trasmissione e distribuzione, ottimizzare l’uso delle infrastrutture esistenti, contribuendo a regolare i flussi di potenza e a soddisfare i picchi della domanda, permettendo l’immissione di volumi significativi di energia decentrata e rinnovabile nella rete; inoltre migliorano l’efficienza energetica gestendo i modelli di consumo di nuovi e vecchi utenti connessi alla rete. I vantaggi conseguenti al loro sviluppo riguardano sia i consumatori che i produttori di energia. I sistemi tecnologici concepiti per le reti intelligenti forniscono informazioni predittive e raccomandazioni sulla maniera migliore di gestire la potenza alle utility, ai loro fornitori e ai loro clienti. Recentemente il World Energy Council (WEC) ha pubblicato un report dal titolo “Smart Grids: Best Practice Fundamentals for a Modern Energy System”, incentrato Le Smart Grid come chiaro fattore di miglioramento e di sviluppo. In uno studio WEC le “best practice” per rendere intelligenti le reti Il passaggio a un’economia finalmente low-carbon può avvenire solo se il cambiamento riguarda tanto come si produce energia quanto come la si consuma. Le Smart Grid (SG) divengono elemento essenziale per facilitare questa trasformazione e per ottenere un’energia che sia sicura, accessibile e ambientalmente sostenibile sullo stato dell’arte e sui futuri fattori di sviluppo per la diffusione delle reti intelligenti nel mondo. In particolare lo studio approfondisce le migliori pratiche presenti oggi nel mondo illustrando i casi di Giappone, Stati Uniti e Canada, di alcune nazioni europee e di Cina, Brasile, India, Corea. Le SG si pongono come fattore di miglioramento sia nei Paesi Sviluppati che in quelli in Via di Sviluppo. Nei primi favoriscono l’integrazione armonica delle fonti rinnovabili nei sistemi elettrici e permettono una maggior accuratezza delle previsioni di consumo e generazione (a livello stagionale e giornaliero). Nei secondi, invece, le reti intelligenti possono finalmente divenire anche energicamente efficienti, diminuendo le perdite durante la distribuzione. Emerge con chiarezza che per rendere “smart” un sistema sono necessari l’apporto e la concatenazione di diversi fattori. Innanzitutto l’impegno attivo delle istituzioni locali, nazionali e internazionali (come nel caso dell’Unione europea) da realizzarsi attraverso lo stanziamento di fondi, azioni di coordinamento, elaborazione di piani strategici a medio-lungo termine, la promozione di progetti pilota. Secondariamente, è necessario l’apporto fattivo e il coinvolgimento di diversi soggetti quali le authority nazionali, gli operatori del settore (industriali e utility), le università e la ricerca. In terzo luogo, è necessario stabilire regole comuni a livello internazionale, fissando standard tecnologici omogenei e un quadro normativoregolatorio finalmente chiaro e condiviso. Da ultimo, coinvolgere gli utenti finali. È fo