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50 CITY LIFE MAGAZINE Dove sono i problemi? Per molto tempo la domanda di ESCo è stata dominata dalla Pubblica Amministrazione, più che dall’impresa privata, industriale o meno. La PA è un pagatore lento, ma eroga servizi insostituibili. Si possono definire contratti anche a lungo termine. Oggi è aumentata la domanda di efficienza da parte delle Imprese Private, e contemporaneamente è aumentata la domanda di risorse finanziarie. La questione finanziaria è la questione chiave. Gli investimenti in efficienza costano e hanno spesso tempi di ritorno superiori agli orizzonti di budget delle imprese. Anche quando i pay-back sono interessanti, sotto i due anni, il loro finanziamento è in concorrenza con il core-business. Inoltre il costo fisso di un contratto ESCo è elevato. L’efficienza generata, inoltre, è più difficile da misurare rispetto alla produzione di energia. Si tratta quindi di concause che tendono a limitare l’attività delle ESCo sull’industria e a tenere elevati gli importi minimi di investimento, di fatto escludendo le PMI. Il problema dell’accesso al mercato dei capitali inoltre vale anche per loro. Il mondo del credito non conosce l’argomento e soprattutto non è strutturato per operare su progetti di piccolo importo. AssoESCo sta lavorando su questo tema, al fine di riuscire ad aiutare il sistema finanziario e bancario. Lo fa cercando di rendere stabile il meccanismo dei TEE, e operando affinché si trasformino in uno strumento di garanzia nei confronti delle banche. Da questo punto di vista nutriamo aspettative positive. Il meccanismo, di ideazione italiana, è stato fatto proprio dalla Comunità Europea e proprio in questi giorni il governo sta lavorando sul consolidamento del sistema dei TEE. In secondo luogo, lavorando sulla certificazione delle ESCo, che deve garantire il rischio tecnico. Una ESCo certificata ha una credibilità superiore nel momento in cui certifica un risparmio e quindi la possibilità per l’azienda cliente di pagare le rate del prestito. Terzo, attraverso una maggiore standardizzazione delle metodologie di misura e raccolta dati, oltre che dei contratti applicabili, al fine di far scendere gli importi minimi finanziabili e/o garantibili. Mi piace concludere ricordando che: ciò che non si consuma, non deve essere prodotto.