CITY LIFE MAGAZINE
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La superficie del nostro Pianeta è coperta per circa tre quarti da
mari e oceani, una risorsa dal potenziale energetico enorme, ma
ancora pressoché inesplorato. Si calcola che se riuscissimo a
sfruttare appieno correnti, onde e maree, si potrebbe soddisfare la
domanda di energia elettrica mondiale prevista dalla IEA per il 2035.
Lo sviluppo dell’energia marina presenta tuttavia, come ogni altra
fonte rinnovabile, ostacoli che solo il progresso tecnologico
potrà nel tempo attenuare: variabilità di produzione, scarsa densità
energetica, costi d’investimento ed esercizio elevati
I
l potenziale energetico del
mare è considerevole. Nel
valutarlo, in termini di produci
bilità di energia elettrica ed
escludendo qualsiasi contributo
derivante dalla coltivazione
delle alghe, l’Agenzia
Internazionale dell’Energia
arriva a cifre strabilianti, se
paragonate agli attuali consumi
elettrici mondiali.
In realtà, i dati danno un’idea
eccessivamente ottimistica
delle reali possibilità
pratiche di arrivare allo
sfruttamento economico e
ambientalmente sostenibile
di queste risorse. Come per
ogni altra fonte di energia
rinnovabile, esistono ostacoli
non soltanto tecnologici,
superabili nel tempo, ma
fisici e termodinamici, quali la
bassa intensità energetica, la
discontinuità, la stagionalità e
l’aleatorietà.
La tecnologia per lo
sfruttamento di queste fonti
è a diversi stadi di sviluppo,
secondo il tipo di risorsa