CITY LIFE MAGAZINE
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La casa Med in Italy
di Marta Mazzanti
È la prima volta che un progetto
italiano viene ammesso alle
Olimpiadi dell’Architettura Green
e subito ottiene il terzo posto
dietro Francia e Spagna
U
na casa che produce tre volte più energia
di quanta ne consuma, che si monta
in due giorni e che è in grado di rispondere
persino all’emergenza di un post terremoto
o ai drammatici problemi di un’ondata di
migranti in fuga da un conflitto. Una casa adatta
soprattutto al caldo, pensata e realizzata per
resistere al cambiamento climatico, perfetta per
una struttura di turismo sostenibile. Una casa
progettata in modo che le pareti possono essere
realizzate con materiali locali, per adattarsi a
tutti i paesaggi.
Questo è MED in Italy, il progetto che un team
composto da docenti e studenti dell’Università
di Roma TRE in partenariato con il Laboratorio
di disegno industriale della Sapienza ha
portato a Solar Decathlon Europe, la gara
internazionale ideata dal Dipartimento Energia
degli Stati Uniti, una vera e propria Olimpiade
dell’architettura green che lo scorso settembre
a Madrid ha visto partecipare MED in Italy
assieme ad altre 19 case provenienti da 14
Paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia,
Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e
Ungheria.
È la prima volta a partire dalla prima edizione di
Solar Decathlon nel 2002, che un team italiano
viene ammesso alla competizione mondiale
dell’architettura sostenibile e subito è riuscito a
conquistare il podio piazzandosi al terzo posto
dopo Francia e Spagna. La sfida si basa su dieci
prove (decathlon, appunto, come nella omonima
specialità olimpica) e si snoda lungo i percorsi
dell’architettura, della capacità costruttiva,
dell’efficienza, del bilancio energetico, del
comfort, della funzionalità, della comunicazione,
della produzione e fattibilità economica,
dell’innovazione, della sostenibilità. Per ognuna
delle “gare” i prototipi hanno ricevuto un
punteggio da una giuria internazionale (fino a
un massimo che, a seconda dei settori, arriva
a 80 o 120 punti). Il progetto italiano è riuscito
a conquistare i primi tre posti in sei delle dieci
prove: primo posto in sostenibilità, secondo
per il funzionamento di elettrodomestici
e apparecchiature elettroniche, terzo per
architettura, bilancio energetico, comunicazione