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di odorizzante maggiore tra
quelle previste per i diversi
gas, a valle dell’immissione
del biometano. Ciò però
contrasterebbe con la richiesta,
sempre più chiara a livello
europeo, della diminuzione del
tenore di odorizzanti nel gas. In
particolare, qualora la quota di
biometano fosse ridotta rispetto
a quella del gas naturale, si
sovraodorizzerebbe inutilmente
la maggior parte del gas
distribuito”.
BIOMETANO
indagine venga ripetuto qualora
intervenissero delle modifiche
significative nella composizione
del biometano. Si possono
formulare alcune ipotesi:
l’utilizzo diverso dall’immissione
nelle reti di gas naturale,
l’ulteriore upgrade per eliminare
le sostanze che determinano
la non rispondenza al requisito
(dopo una specifica indagine) e,
infine, l’effettuazione di ulteriori
valutazioni per ottenere le
concentrazioni di odorizzante
necessarie per ottemperare al
requisito normativo.
“La norma UNI 7133 conclude Salati - è una norma
aperta, che indica qual è
la strada da percorrere per
ricavare le concentrazioni di
odorizzante necessarie per la
corretta odorizzazione di un
qualsivoglia gas combustibile
a uso domestico o similare.
Ottenendo però per campioni
di biometano un valore di
concentrazione di odorizzante
che differisca da quello del
gas naturale, al gestore si
porrebbe il problema di quali
concentrazioni dover controllare
nella rete. L’unica soluzione
praticabile sarebbe quella di
considerare la concentrazione