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CIG MAGAZINE 43 di odorizzante maggiore tra quelle previste per i diversi gas, a valle dell’immissione del biometano. Ciò però contrasterebbe con la richiesta, sempre più chiara a livello europeo, della diminuzione del tenore di odorizzanti nel gas. In particolare, qualora la quota di biometano fosse ridotta rispetto a quella del gas naturale, si sovraodorizzerebbe inutilmente la maggior parte del gas distribuito”. BIOMETANO indagine venga ripetuto qualora intervenissero delle modifiche significative nella composizione del biometano. Si possono formulare alcune ipotesi: l’utilizzo diverso dall’immissione nelle reti di gas naturale, l’ulteriore upgrade per eliminare le sostanze che determinano la non rispondenza al requisito (dopo una specifica indagine) e, infine, l’effettuazione di ulteriori valutazioni per ottenere le concentrazioni di odorizzante necessarie per ottemperare al requisito normativo. “La norma UNI 7133 conclude Salati - è una norma aperta, che indica qual è la strada da percorrere per ricavare le concentrazioni di odorizzante necessarie per la corretta odorizzazione di un qualsivoglia gas combustibile a uso domestico o similare. Ottenendo però per campioni di biometano un valore di concentrazione di odorizzante che differisca da quello del gas naturale, al gestore si porrebbe il problema di quali concentrazioni dover controllare nella rete. L’unica soluzione praticabile sarebbe quella di considerare la concentrazione