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CIG MAGAZINE 22 aziendali di sicurezza cibernetica. Insomma, c’è bisogno di più informazione e più trasparenza”. Le dimensioni del fenomeno In Italia, si stima che i danni derivanti da attacchi informatici ammontino a nove miliardi di euro (i dati sono contenuti nel rapporto Clusit, l’associazione italiana per la sicurezza informatica, del 2015), mentre i due terzi degli incidenti non vengono rilevati dalle vittime. A livello mondiale, la spesa per la cyber security ammonta a 70 miliardi dollari Usa, mentre il danno, sempre a livello globale, è di 500 miliardi di dollari. Il recente rapporto Clusit, quello del 2016, conferma per l’Italia la tendenza all’aumento degli attacchi definiti gravi e di dominio pubblico: negli ultimi cinque anni, infatti, ne sono stati analizzati 1.012, contro gli 873 al 2014 (+14%). Crescono, sempre rispetto al 2014, anche gli attacchi di cybercrime (+30%) ed espionage (+39%), mentre nei vari settori aumentano in modo considerevole quelli nell’entertainment- news (79%), della reseracheducation (+50%), dell’online service (+81%) e del critical infrastructure (+154%). Stabili o in leggera crescita sono gli attacchi noti verso gli altri settori, tra questi aumentano quelli del segmento ospitalità e dell’automotive (+67%). Nel 2015 è esplosa in maniera dirompente in Italia la diffusione – già segnalata come importante l’anno precedente – dei ransomware e, in particolare, dei più insidiosi crypto-ransomware: si tratta di codici che criptano i documenti presenti nei sistemi degli utenti finali (aziende, ma anche comuni cittadini), chiedendo il pagamento di un vero e proprio riscatto per riottenerli in chiaro. Si ha già evidenza dell’esistenza di gruppi criminali che gestiscono servizi di “ransomware as a service”, mettendoli a disposizione per vere e proprie campagne di estorsione informatica. La crescita complessiva degli attacchi cyber rende evidente che i rischi della sicurezza informatica non sono più controllabili: in quanto tali, secondo gli esperti del