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dell’ordine anche delle migliaia
di tonnellate di metri cubi
giornaliere a seconda delle
dimensioni dei siti di stoccaggio.
Ma dove va questo Boil Off
Gas? Chiaramente a seconda
del tipo di impianto che stiamo
analizzando, potrà essere
utilizzato per la produzione di
energia elettrica (non è il caso
di due dei tre impianti in Italia),
oppure essere reimmesso nella
rete di metanodotti.
Il Boil Off Gas è caratterizzato
da un range all’interno del
quale è possibile o meno
l’immissione all’interno della
rete dei metanodotti. La formula
dell’indice di Wobbe è quella
che troviamo nei codici di
rigassificazione e di rete, quindi
di GNL Italia piuttosto che di
Snam Rete Gas, è data dal
rapporto del potere calorifico
superiore diviso per il rapporto
fra la densità fra la miscela di
LNG e l’aria. In virtù di ciò è
determinato un range nel quale il
gas è considerato intercambiale,
quindi può essere immesse
nella rete dei metanodotti.
Per quanto attiene alla parte
di invecchiamento del LNG,
la preoccupazione riguarda
il superamento di certi valori
dell’indice di Wobbe, valori tali
da non poter essere ricevuto
tout court all’interno della rete.
Di conseguenza, tutti gli impianti
di rigassificazione, soprattutto
quelli che sono caratterizzati da
un funzionamento discontinuo,
devono dotarsi di facilities,
affinché l’indice di Wobbe
possa essere ridotto. Come?
Semplicemente addizionando
azoto, oppure aria.
Ciò ovviamente anche nel caso
in cui l’indice di Wobbe sia
più basso del limite inferiore
richiesto dalla rete; questo
può verificarsi là dove dagli
impianti di liquefazione arrivi
un gas particolarmente puro,
a concentrazione di metano,
che peraltro è apprezzato,
poiché dal punto di vista della
combustione garantisce il miglior