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CIG MAGAZINE 10 un settore sottoposto a obblighi continui. E proprio la necessità degli obblighi ha posto più di un interrogativo ai presenti: ma è efficace l’equazione più obblighi uguale maggior qualità? Il dubbio posto fin dall’inizio è aleggiato sulla platea dei presenti. È toccato a Paolo Rossetti, presidente del Comitato italiano gas, il compito di aprire i lavori e cercare di ancorare la discussione milanese a tre elementi fondamentali, che caratterizzano il sistema italiano del gas in questa fase. “Siamo alla fase conclusiva delle gare di distribuzione – ha affermato Rossetti – e ciò porterà a un processo di concentrazione degli operatori. Secondo elemento dell’attuale fase riguarda l’inserimento delle reti gas all’interno del quadro delle smart grid. Terzo e ultimo fattore riguarda la qualità, che assume un valore sostanziale in tutte le fasi del processo, dalla gestione alla distribuzione. Siamo in presenza, quindi, di una realtà complessa e in movimento. E in questo nuovo contesto registriamo che l’attività di normazione, che è il sale della nostra attività, vede ridotti i contributi economici”. Michele Ronchi, direttore di Cig, ha invece insistito sull’importanza della qualità e della necessità di incrementarne il livello. “Questa esigenza – ha detto Ronchi – determina a sua volta una maggior complessità e anche maggiori costi per gli operatori, in un contesto già di per sé recessivo. La qualità, insomma, tende oggi a forzare il funzionamento del sistema e non può essere confusa con l’azione di una singola azienda. Tutti devono sostenere la competizione basata sulla qualità. Il resto è lasciato alla capacità dei singoli operatori di stare sul mercato”. Inoltre, Ronchi non ha tralasciato un tema che preoccupa molto gli enti normatori. “In una fase come questa gli enti di formazione devono farsi carico dell’onere connesso al mantenimento del sistema, un onere che tende a crescere sempre più”. Anche il direttore generale dell’Uni, Alessandro Santoro, ha rimarcato i problemi connessi al finanziamento delle attività di normazione. “Dobbiamo far conoscere di più il valore della normativa. Dobbiamo far capire quanto vale sul Pil nazionale. Dobbiamo mettere in campo un piano d’azione che ci consenta