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CIG MAGAZINE 20 blocco Shorouk. L’assegnazione venne fatta nel gennaio 2014 con il Ministero del Petrolio egiziano a seguito di una gara internazionale, in cui – fortunatamente – l’Eni risultò vincitrice, anche per sottostima valutativa fatta da molte potenziali compagnie rivali L’a.d di Eni, Descalzi, ha commentato con motivata fierezza “... È un giorno davvero importante per la nostra società e le persone di Eni. Questo straordinario risultato è la conferma delle nostre competenze e delle nostre capacità di innovazione tecnologica con immediata applicazione operativa .... La strategia che ci ha portato a insistere nella ricerca nelle aree mature di paesi che conosciamo da decenni si è dimostrata vincente, a riprova che l’Egitto presenta ancora un grande potenziale. Questa scoperta storica sarà in grado di trasformare lo scenario energetico di un intero paese, che ci accoglie da oltre 60 anni”. L’Eni è presente in Egitto dal 1954, precursore nell’esplorazione e sfruttamento delle risorse gas nel Paese fin dalla scoperta del Campo di Abu Maadi nel 1967. Lo scorso marzo, la nostra compagnia petrolifera aveva firmato un accordo per effettuare investimenti per un valore complessivo intorno ai 5 miliardi di dollari, per la realizzazione di progetti attivabili nei prossimi 4 anni, finalizzati allo sviluppo di 200 milioni di barili di olio e circa 37 miliardi di metri cubi di gas. Ma il nuovo campo comporterà una profonda revisione dei precedenti piani, anche perché pare che vi siano ulteriori risorse al di sotto di quelle già