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C I G
M A G A Z I N E
più realistica, sul breve e medio
periodo, prevede una potenzialità
di circa 200 milioni, con un
sostanziale raddoppio dell’attuale
capacità produttiva.
Il coordinatore di CIC, nel suo
intervento, ha passato in rassegna
tre casi esemplari del processo
evolutivo che ha contraddistinto gli
impianti di compostaggio.
I casi virtuosi
Il primo caso virtuoso è quello
dell’impianto di Montello, in
provincia di Bergamo, che riceve
150mila tonnellate di rifiuti organici
di Milano.
Si tratta prevalentemente di
impianti preesistenti, che sono
stati trasformati da compostaggio
o da digestione anaerobica, in
digestione aerobica con upgrading
del biogas a biometano.
Dal punto di vista del regime
di proprietà, un terzo sono di
proprietà pubblica, un terzo
privata, il rimanente mista.
Secondo il Consorzio, l’Italia ha
una potenzialità teorica, derivante
dalla trasformazione dell’intero
quantitativo di rifiuti organici
potenzialmente raccoglibili in
biometano, di 750 milioni di metri
cubi all’anno. Una previsione