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40 organica raccolta in Italia transita in impianti integrati, quindi con produzione di biogas e in parte di biometano. “Per il Consorzio – ha aggiunto il coordinatore del comitato tecnico del CIC – l’integrazione dei processi anaerobici nel settore del riciclo dei rifiuti organici ha rappresentato e rappresenta tutt’ora un’evoluzione, certamente dal punto di vista del miglioramento delle performance ambientali e dei vantaggi dovuti alla produzione di un vettore energetico qual è il biogas. A ciò va aggiunto il minor impatto odorigeno del compostaggio integrato al processo anaerobico. Accanto alla chiusura di questo primo ciclo dei rifiuti, vi è la possibilità di chiusura anche del secondo ciclo, grazie al quale, dal biometano, è possibile produrre combustibile. Abbiamo stimato che il biometano producibile dalla trasformazione del rifiuto di cucina sarebbe sufficiente ad alimentare le flotte nazionali necessarie alla raccolta di organico, carta, plastica, vetro e dell’indifferenziato». Per quanto riguarda il biometano va detto che il nostro Paese, in virtù degli incentivi erogati per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, è passato da una situazione produttiva legata al solo compostaggio a un’altra, più evoluta, legata allo sfruttamento, alla nascita e allo sviluppo della digestione aerobica con trasformazione del biogas per la produzione di energia elettrica e calore. Un aiuto in questa direzione è stato dato dall’ultimo decreto sul biometano, che lo valorizza come prodotto per l’autotrazione. “Il sistema produttivo legato al trattamento della frazione organica di rifiuto – ha proseguito Confalonieri – ha raccolto la sfida e anticipando di qualche mese l’emanazione del decreto, ha modificato la propria impiantistica facendo evolvere il biogas in biometano attraverso i processi di upgrading”. Oggi in Italia gli impianti di produzione del biometano da rifiuti organici sono otto, prevalentemente collocati nel Centro e nel Nord Italia. Tali impianti possiedono una potenzialità produttiva di circa 90 milioni di metri cubi all’anno.