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e questo, secondo me, non è
una buona notizia, in quanto se
da un lato trovo corretto che
Arera non voglia privilegiare o
danneggiare scelte tecnologiche,
ciò non può voler dire che non
debba esistere un orientamento
del mercato. Lo smart meter gas
ha potuto svilupparsi perché è
esistita, come pilastro fondante,
una standardizzazione. Va
considerato che il settore acqua
ha maggiori difficoltà tecniche
nella trasmissione del dato,
perché si trova in condizioni più
ostili. Non che il contatore del
gas abbia un posizionamento
felice, ma la realtà dei contatori
dell’acqua è diversificata e spesso
impervia, per cui la trasmissibilità
del segnale è sovente veramente
complicato. L’esperienza che
abbiamo maturata in un settore
difficile crediamo possa facilitare
anche il nostro lavoro nel settore
gas. La rete telefonica 2G è in fase
di dismissione. Nella realizzazione
delle reti 169 Mhz sono emerse
delle problematiche, non legate
alla tecnologia in sé quanto alla
realizzazione delle reti. Occorre un
grado di ridondanza significativo
se vogliamo raccogliere i dati
e arrivare, non al 100%, ma
a percentuali di connessioni
adeguate. Ora stiamo passando
ai contatori gas di seconda
generazione. Si tratta di un fatto
comprensibile e ragionevole. E ci
sono molte ragioni per cui questo
possa e debba avvenire. Una
delle principali, ed è l’unica che
citerò, riguarda il miglior livello di
servizio al cliente finale. È un bene
disporre di un app sul telefonino
che ti permetta di verificare il
consumo o di pagare la bolletta.
È quella la direzione verso cui
dobbiamo andare, perché solo
con il cliente finale dalla nostra
parte possiamo fare passi in
avanti. Stiamo sperimentando
e spingendo prodotti che
abbiano questo doppio canale
di comunicazione, sia l’Nbiot e il
169 Mhz. I due sistemi possano
coesistere, convivere e, messi
assieme, possano portare davvero
a percentuali se non del 100%
comunque a un qualcosa di molto
vicino a quella percentuale”.
Terzo intervento è stato quello
di Alessandro Morgagni, della
Distribuzione Energie di Inrete,
società del Gruppo Hera, che nel
suo intervento ha spiegato i motivi