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69 C I G M A G A Z I N E ancor più importante nel condurre questa analisi è che tutti hanno adottato la stessa modalità di accesso alla rete. Quindi, per riassumere, considerato che il campo è lo stesso, la metodologia di ingresso e le regole del gioco per accedervi sono le stesse; abbiamo costruito una tabella che ci ha portati a questi risultati. In generale, abbiamo registrato che non sussistono particolari problemi: andando a inserire tutti i contributi non abbiamo registrato problemi; anzi esiste ancora spazio per poter inserire ulteriori comunicazioni. Esiste però una potenziale criticità costituita dalla Chain 2, perché questa tecnologia possiede un modello diverso rispetto a quello a stella, concentratore- contatore: la quantità di dati è molto più numerosa. Per questo motivo è stata compiuta una valutazione per mitigare questa criticità. Anche nel sottogruppo 169 del CEI, che ho coordinato, nella norma tecnica è stata inserita una sorta di canale preferenziale, il canale 3B, dal quale si può ipotizzare di preferire, nell’installazione di default, questo canale all’uso della Chain 2. Si tratta ancora di ipotesi di lavoro, certo, ma questo è ciò che è emerso dal nostro lavoro”. tutti i casi d’uso di ciascuno dei servizi. All’interno del lavoro del Gruppo abbiamo condiviso una metodologia rigorosa, non necessariamente infallibile. Una metodologia di lavoro che ha considerato l’affollamento spazio temporale. Ciò ha voluto dire considerare il numero di volte, i tempi e i casi d’uso. Ci siamo anche posti la domanda se questi nuovi servizi possono innescare problemi e criticità. Per questo abbiamo considerato gli scenari oggi presenti nel mondo del gas. Abbiamo definito quattro scenari relativi ai differenti contesti: addensamento urbano, urbano, suburbano e rurale. Ci siamo anche chiesti quanti fossero i contatori visibili da parte di un concentratore: un dato, quest’ultimo, fornito dagli esperti del settore gas (quattromila sono i contatori; ndr), abbiamo stimato il numero sia di quelli elettrici (un quinto) e di quelli idrici (un terzo). Abbiamo poi inserito, per ciascuna categoria, la durata e le frequenze dei messaggi in modo da coprire tutti i casi d’uso. Il lavoro è stato facilitato dai livelli di trasporto. Il livello di trasporto utilizzato da tutte le applicazioni prese in considerazione è la UNI EN 13757-4, nota anche come la wireless M-Bus. Ma la cosa