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37 C I G M A G A Z I N E Assotermica, uno degli impatti più forti che si sono avuti negli ultimi anni nell’obiettivo della decarbonizzazione anni è dipeso dalle direttive Ecodesign&Labelling, che hanno comportato il taglio degli impianti meno performanti e il sostegno a quelli maggiormente tali. “Il tutto è avvenuto in modo sinergico – ricorda Montanini –. Inoltre, con la revisione del Regolamento Ue 811 del 2013 di etichettatura energetica si sono affacciate idee intelligenti, come quella, che la Commissione sta valutando, di dare un bonus alle caldaie già pronte per funzionare al 100% con i green gas. Caldaie green gas ready”. Il presidente si è poi soffermato a illustrare la situazione nazionale delle rinnovabili termiche. “In Italia gli edifici nuovi e quelli sottoposti a ristrutturazione rilevante sono soggetti a requisiti estremamente severi sulla copertura dei consumi previsti per l’acqua calda, il riscaldamento e il raffrescamento con fonti rinnovabili – ha detto - Il Piano nazionale chiede di rivedere tali obblighi per renderli più sostenibili in ottica di neutralità tecnologica, Inoltre, i meccanismi d’incentivazione premiano gli interventi impiantistici che integrano efficienza energetica e fonti rinnovabili. Infine, il settore termico dovrà incrementare la quota di energia da Fer nei consumi finali lordi di +1,3%. Tutto ciò può rappresentare una grande opportunità per il sistema multi-gas e per gli apparecchi utilizzatori. Oltre il 75% dello stock abitativo è dotato di impianti a gas o a gasolio. Il passaggio verso nuove forme di gas rinnovabile è una via sostenibile per raggiungere gli importanti obiettivi europei. Ma c’è ancora molto fare: la stock è ancora composto da una maggioranza di caldaie vecchie e il tasso di sostituzione è inferiore al 4%”. In conclusione del suo intervento, il presidente di Assotermica ha avanzato le richieste del sistema industriale di riferimento. “Serve un piano di incentivazione per accelerare la sostituzione di caldaie vecchie. Occorre rivedere gli obblighi rinnovabili per i nuovi edifici e per quelli sottoposti a ristrutturazione rilevante. Va recepita la direttiva Red 2 attribuendo una quota di