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C I G
M A G A Z I N E
Emissioni di CO2 e dispersioni
di gas: alcuni dati
In Italia, secondo i dati di Ispra del
2016, le emissioni di CO2 dovute
al metano sono il 10% circa del
totale di quelle rilasciate ogni anno
in tutta Europa, che a loro volta
valgono 42,9 milioni di tonnellate
equivalenti all’anno. Si tratta di
emissioni originate dai settori
agricolo (44%), dei rifiuti (38%) e
dell’energia (18%).
A partire dal 1990, le emissioni
dovute al comparto energia si
sono ridotte del 32%, a causa di
due fattori contrastanti: la notevole
riduzione delle emissioni derivanti
dalle industrie energivore e il
forte aumento del settore civile,
conseguente all’aumento dell’uso
di metano e di biomassa nei
sistemi di riscaldamento.
Un altro dato interessante riguarda
le dispersioni di gas lungo le reti
nazionali: si tratta di 0,2 milioni
di tonnellate di CO2 equivalente,
disperse ogni anno. Le cause
delle dispersioni di gas (che
sono una parte – leakage – del
fenomeno complessivo detto
shrinkage), in base ai dati del
Rapporto del Network Shrinkage
and Leakage Model elements
di qualche anno fa, parlano di
dispersioni nelle reti principali di
bassa e media pressione (58% e
possibilità di ridurre i consumi di
gas e di emissioni di CO2 grazie
alle smart grids.
“Grazie al progetto europeo Life
Green Gas Network condotto
con Terranova e Retipiù – ha
affermato il marketing department
di Pietro Fiorentini – abbiamo
voluto verificare l’applicazione
di una smart grid a una rete di
distribuzione del gas per ridurre le
perdite e le emissioni di gas serra
in atmosfera”.
Come è noto, le reti di
distribuzione di gas naturale sono
soggette a perdite nell’atmosfera,
in corrispondenza dei punti di
giunzione tra i tubi e delle valvole
che compongono il sistema
distributivo e in occasione di
danni accidentali alla rete. Si tratta
di perdite inevitabili, che sono
direttamente proporzionali alla
pressione a cui viene mantenuto
il gas per assicurare i corretti
standard di qualità del servizio ai
punti di riconsegna.