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del carbone, che oggi vale
circa il 23% della generazione
termoelettrica e rappresenta
circa il 43% delle emissioni di
CO2. L’abbandono del carbone
permetterà di arrivare ai valori di
riduzione del 57%, abbattendo
quella quota di emissioni che
oggi è determinata dall’utilizzo
dei circa 8 Gigawatt di carbone.
La sostituzione del carbone
con generazione a gas, che
ha un’efficienza più alta e un
fattore emissivo più basso,
permetterà di ridurre le emissioni
del settore termoelettrico del
25%. Per ottenere lo stesso
risultato di decarbonizazione
utilizzando le rinnovabili servirebbe
raddoppiarne, entro il 2025, il
parco attuale che oggi copre
circa 21 Gigawatt di potenza
installata realizzato tra il 2010 e il
2018. Si tratterebbe di uno sforzo,
da oggi al 2025, della identica
proporzione di quello realizzato
in passato che equivarrebbe, in
termini economici, a 16 miliardi
all’anno di incentivi. Un’ipotesi –
secondo Berzero – abbastanza
improbabile.
Lo sforzo che verrebbe chiesto
al gas per la sostituzione del
carbone è uno sforzo compatibile
e, probabilmente, la sola
strada praticabile per riuscire
a decarbonizzare in breve
tempo, il settore termoelettrico e