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CIG MAGAZINE 59 Il biometano cresce. In Europa il ritmo di crescita annuale è infatti del 25%. E la Germania è il paese europeo a fare la parte del leone per numero di impianti di biometano attivi, di impianti collegati alla rete di distribuzione del gas metano edi impianti di biogas. In Italia invece sono attivi solo sei impianti e si tratta tutti di impianti pilota. I numeri cambiamo se parliamo di impianti di biogas: nel nostro Paese ne sono attivi 1.555 e nonostante lo sviluppo accelerato che vi è stato negli ultimi anni le potenzialità sono ancora alte. Più dell’80% degli impianti di biogas è localizzato nel Nord Italia, pochi nel resto del Paese. Un segnale del differenziale esistente tra Nord e Sud, ma anche un indicatore delle enormi potenzialità esistenti in queste aree geografiche. Come si sa, la rete italiana di distribuzione del gas rappresenta un vettore fondamentale di sviluppo del biometano. “Per permettere un forte incremento delle possibilità di questo vettore energetico – afferma Pietro Cerami, della divisione marketing della Pietro Fiorentini – sarebbe opportuno gestione digitale della stessa distribuzione, oggi gestita in forma statica. Cambiando la natura del gas e anche i punti di iniezione, diventa fondamentale conoscere esattamente i volumi di transito e come il gas si distribuisce nella rete. Per questo occorre passare presto alla digitalizzazione del sistema per conoscere la domanda, disporre del profilo della stessa e prevedere le immissioni in rete. Per fare tutto ciò serve ricorrere alla sensoristica, capace di monitorare le pressioni e di conoscere i volumi. Dobbiamo disporre di una rete che da passiva qual è oggi diventi attiva. Un risultato, questo, che si può raggiungere collegando le reti. Ciò che voglio dire è che di fronte alla novità rappresentata dal biometano occorrono sistemi di gestione molto elaborati, che operino in tempo reale, capaci di operare in funzione della variabilità della domanda, della qualità del prodotto e delle immissioni. L’idea della nostra società è creare un unico punto di misura e delegare a un ente terzo il governo della gestione”. Dal biometano alle smart grid arrivare in tempi rapidi a una