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e regolatori che richiedono a tutti
gli operatori della filiera del gas
significativi incrementi di qualità
per i beni prodotti e i servizi forniti.
A ciò si devono aggiungere nel
nostro Paese, le politiche per lo
sviluppo del biometano e degli
usi diretti del GNL che pongono
nuove e sfidanti problematiche
in materia tecnica e di qualità.
In definitiva, se ne ricava un quadro complesso e per alcuni versi
contradditorio, che porta a concludere che se, tradizionalmente,
solo pochi operatori si sono resi disponibili a investimenti strategici
anticiclici nei percorsi di accrescimento della qualità, nel prossimo
futuro c’è da aspettarsi che ciò, “obtorto collo”, divenga una prassi
forzosa.
La qualità: una sfida ad ampio spettro sostenuta dalle Direttive Comunitarie
A conferma di ciò va annotato il crescente ricorso della Commissione
Europea allo strumento del Regolamento attuativo delle Direttive
Comunitarie che sta spingendo il sistema gas europeo, come nel
caso dell’Ecodesign e dell’Ecolabelling, a sfide ad ampio spettro in
materia di qualità che interessano direttamente tutti gli attori della
filiera, dai distributori ai consumatori. In tale ambito, il ruolo del
consumatore-utente, come ampiamente rilevato nell’edizione 2014
del Forum UNI-CIG, tende ad assumere un “ruolo pivot in quanto
soggetto intelligente e proattivo ai fini della definizione degli standard di
qualità e di sicurezza di prodotti e servizi”. Se questi sviluppi pongono
stringenti requisiti di qualità per i componenti, i prodotti e gli impianti,
chiamando l’industria a sforzi crescenti nel campo dei controlli di
qualità, per gli operatori, specialmente a livello domestico, si rende
indispensabile un contesto che dia certezze al consumatore sulla
professionalità e sulla capacità di assicurare l’effettivo raggiungimento
dei target di efficienza previsti.