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Sono forse le leggi di Keplero sull’orbita ellittica che identificando un afelio, un perielio ed un fuoco di attrazione, legittimarono concettualmente la supremazia dei tre centri d’attrazione armonica: tonica, dominante, sottodominante? L’ellisse kepleriana fu ad ogni modo figura geometrica fondamentale del Barocco. Seppur il rafforzamento del concetto di auctoritas filosofica e scientifica infondeva piena fiducia e positivismo, in un epoca ancora sferzata da pestilenze, guerre e carestie, l’alta società temeva più di ogni altra cosa la perdita del proprio status. Ciò portò alla volontà di affermare veementemente i privilegi sociali acquisiti. Il concetto trasmigrò dunque in arte con l’ostentazione dello sfarzo e la sovrabbondanza di ornamentazioni: in musica è l’epoca degli abbellimenti, del virtuosismo strumentale, del funambolismo dei castrati. La teoria aristotelica dell’Horror Vacui, ovvero della preponderanza dello spazio pieno rispetto a quello vuoto, sebbene confutata dalle leggi di Torricelli e Pascal, continuò a lungo a tradursi in un’attenzione ossessiva al dettaglio piuttosto che all’insieme. Eugenio d’Ors intorno al 1950 propose una lettura metastorica del Barocco, assumendo che non si tratti di un periodo storicamente circoscritto, ma di un FV